l’anniversario»LA PASSIONE PER LO SCI

BOLZANO. Dai suoi corsi di sci a Carezza è passata mezza Bolzano. Si è partiti nel 1965. Domani, dalle 18, all’Eurac si festeggeranno i primi cinque decenni di vita. Cinquant’anni sempre in pista. È...


di Davide Pasquali


BOLZANO. Dai suoi corsi di sci a Carezza è passata mezza Bolzano. Si è partiti nel 1965. Domani, dalle 18, all’Eurac si festeggeranno i primi cinque decenni di vita. Cinquant’anni sempre in pista. È il Grole, gloria dello sport invernale bolzanino. Si iniziò con le prime gare fai-da-te nei primi anni Sessanta, da figli dello sci/alpinismo classico in Dolomiti. Si è proseguito con i corsi in pista, cui hanno partecipato centinaia e centinaia di bolzanini. Per arrivare ai vivai agonistici, la cui punta di diamante è per ora, ma solo per ora perché chissà cosa sforneranno in futuro, Marco Tomasi: mica bruscolini, oggi gareggia nel circuito di Coppa del Mondo di Ski-Cross. Ed è proprio il campione, dalle righe da lui scritte nel volume che celebra il mezzo secolo di vita dell’associazione, a spiegare la vera e propria specialità del Grole. Rispetto agli altri. Ti aspetteresti freddo calcolo di un agonista, invece: «Penso che quello che il Grole sia in grado di fare, a differenza di molte altre delle società in questo campo, è appunto di creare questo legame famigliare tra direttivo, allenatori e atleti, e come tutti noi sappiamo è in un clima di pace e di serenità che i migliori risultati arrivano». Il fulcro del discorso sta anche nel sottotitolo della pubblicazione dedicata dalla società ai propri soci e al proprio mezzo secolo di vita: “Una vita di sport, emozioni, amicizie”. Lo ribadisce nella sua introduzione, manco ce ne fosse bisogno, il presidente Enrico Lillo: «Siamo convinti, ed è questa una delle caratteristiche che ci ha sempre contraddistinto, che lo sport deve essere vissuto tenendo sempre presenti valori come responsabilità, rispetto e solidarietà verso gli amici e i compagni di squadra, così come verso gli avversari. Sì all’agonismo, a condizione che sia sano e coinvolgente, particolarmente verso quelli meno bravi. Vincere o perdere non è tutto, se arriva la vittoria benissimo, ma è molto importante partecipare e portare in alto i valori di amicizia e solidarietà». Siamo sinceri: dov’è che si può leggere qualcosa del genere, oggi? La dimostrazione di cosa sia davvero il Grole, sono due foto pubblicate in questa pagina: il fotone di apertura, sotto al titolo: tutti sorridenti, con babbo natale. Sorrisoni, amicizia, solidarietà. Mica disgiunti, però, dal resto. Prendetevi la briga, nella foto sotto, di studiare la smorfia grintosa di Ale Darin. Mica si scherza, qui al Grole!

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