L'asilo: non sai il tedesco, vai dagli italiani

Al «St.Johann» le maestre sconsigliano di proseguire alle elementari tedesche


Davide Pasquali


BOLZANO. «Suo figlio ha grosse difficoltà col tedesco, perciò le consigliamo di iscriverlo alle elementari italiane». Lo scrivono ai genitori italiani le maestre dell'asilo St. Johann.
C'è da non crederci, ma succede davvero. E qualcuno dovrà fornire circostanziate spiegazioni. Alcuni genitori di bimbi non di lingua tedesca iscritti all'ultimo anno della scuola materna in lingua tedesca Sankt Johann - l'asilo di riferimento del Centro per i bimbi tedeschi, ma assai ambito e quindi assai frequentato anche da figli di italiani e stranieri - si sono visti sottoporre nei giorni scorsi un foglietto di carta prestampato, da datare e sottoscrivere. Elaborato dalla maestre, in testa al documento sta scritto: "Asilo San Giovanni". Dunque, un documento con veste ufficiale.
Dopo la riga lasciata libera per scriverci il nome e il cognome del bimbo o della bimba colpita dalla scomunica, si prosegue così: "... ha grosse difficoltà nell'usare la lingua tedesca, il suo vocabolario è limitato e si esprime prevalentemente in italiano. La capacità di comprensione passiva è solo poco presente. Secondo le nostre osservazioni, la frequenza di una scuola tedesca per lui/lei non è consigliabile". Si prosegue: "Con questa comunicazione dichiaro di essere stato informato dal corpo insegnante riguardo allo stato linguistico di mio figlio/mia figlia e che ci è stato consigliato di mandare il bambino nella scuola italiana». Data, firma.
Al proposito, il consigliere provinciale della Lega Nord Elena Artioli ha presentato una interrogazione in consiglio provinciale. Perché il documento sa tanto, troppo, di discriminazione. Della serie: ormai, da diversi anni, il nostro asilo è preso d'assalto dai bimbi non germanofoni. Non sia mai che colonizzino anche la scuola elementare.
Il problema della Mischung negli asili tedeschi del capoluogo è nota, anche se mai misurata statisticamente. Per lo meno in maniera ufficiale, perché i dati, nelle scuole, sono altro che noti. Lo stesso intendente scolastico tedesco, Peter Höllrigl, già in passato aveva ammesso: «Nei nostri asili non si organizzano corsi di italiano o potenziamenti, anche perché l'immersione, in pratica, c'è già». E pare che a diversi genitori di lingua tedesca il fatto non vada affatto a genio.

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