L’Asl nello studio che «blinda» il vaccino 

L’Istituto superiore di Sanità: «L’Alto Adige partner della ricerca europea che conferma l’alto livello di protezione»



BOLZANO. Lotta ai No-Vax ed impegno concreto per testare la sicurezza della profilassi. L’Asl - si muove su un doppio fronte - ed ha partecipato ad un importante studio che ha stabilito come il vaccino contro le meningite (antimeningococco B) sia sicuro ed in grado di proteggere oltre il 90% dei giovani che fanno il ciclo primario di immunizzazione.

Studio - pubblicato di recente dalla rivista “Lancet Infectious Diseases” - e condotto da un gruppo internazionale nel quale sono presenti ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità, delle Università di Stanford, Ferrara, della Sapienza di Roma, e come detto dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige.

Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e tra gli autori della ricerca, spiega che «i risultati ottenuti sono di grande importanza, perché confermano la sicurezza e l’utilità del vaccino per il controllo delle epidemie da meningite di tipo B, e confortano i tecnici e, spero, anche i cittadini, sul percorso intrapreso in questi ultimi anni». La newsletter di informazione dell’Istituto superiore di sanità precisa anche che l’analisi ha incluso i dati di tutti e 20 gli studi scientifici sperimentali sinora condotti, per un campione totale di oltre 6000 tra bambini e adolescenti. «Anche due sole due dosi nei bambini sono state in grado di rilasciare un alto livello di protezione, ma per mantenere tale protezione nel tempo sono necessarie più dosi». Sempre Ricciardi - che nei mesi scorsi è venuto a Bolzano - ha detto e ripetuto come l’Alto Adige a proposito di vaccinazioni abbia dati da Terzo Mondo. Secondo gli ultimi dati nazionali disponibili - Bolzano risulta essere ultima per percentuale di vaccinati in 9 tipologie di vaccini su 12. Siamo ultimi per la polio, la difterite, il tetano, la pertosse, l’epatite B, ultimi per haemophilus influenzae B, morbillo, parotite e rosolia. Ma come mai accade? Ricciardi se n'è fatto un'idea: «L'Alto Adige è terra ricca e prospera, terra di benessere, che ha dimenticato le malattie - perchè non le vede più... fino a qualche decennio fa si vedevano ancora i poliomielitici - ma che non deve dare per scontato che certe patologie non possano tornare».

Quali sono le patologie che l' Alto Adige teme di più? «Morbillo, difterite e meningite. Quest'ultimo vaccino è raccomandato dal Ministero ma non è obbligatorio».

E ricordiamo - sempre a proposito di prevenzione - che l’Alto Adige a fine 2017 ha scelto di consentire la somministrazione gratuita non solamente a tutti i gruppi a rischio, bensì anche per la fascia d’età tra gli 0 e i 16 anni sia per quanto riguarda il pneumococco che per il meningococco di tipo B e C. Sono inoltre gratuite per i gruppi a rischio le vaccinazioni contro l’herpes zoster, l'epatite A e l’influenza per la fascia d’età al di sopra dei 64 anni, gratuita anche la vaccinazione contro il papillomavirus per i giovani (maschi e femmine) in età compresa trai 12 ed i 18 anni. É stata poi introdotta ex novo, in base all’indicazione statale, anche la vaccinazione contro il rotavirus per i giovani compresi tra 0 e 16 anni a partire dai nati nel 2017. La giunta ha deciso anche tutte le persone residenti in Alto Adige possono sottoporsi gratuitamente alla vaccinazione contro le punture di zecche.

(v.f.)













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