L’assessore Tovazzi lascia: «Mi sono autorottamata»

Egna, rimpasto in giunta. «Lo avevo deciso ben prima che arrivasse Renzi. Adesso un mese per fare il Cammino di Compostela e poi volontariato»


di Antonella Mattioli


EGNA. «Io mi sono autorottamata prima ancora che arrivasse Renzi». Anna Tovazzi, classe 1944, come annunciato nel 2010 quando si è candidata con il Pd per le comunali di Egna, lascia sia la giunta che il consiglio. A Tovazzi subentra Michele Braito (Insieme), 49 anni, responsabile del Centro iperbarico di Bolzano; in consiglio arriva Antonio Sottilotta. «Sono stata in consiglio - ricorda l'assessore - dal 1998 al 2000 e dal 2005 al 2010. Poi i due anni e mezzo in giunta. Sono state sicuramente esperienze interessanti, ma ritengo che ci debba essere un ricambio generazionale. Servono nuove idee».

Dunque non ha rimpianti e ripensa con soddisfazione a quello che è riuscita a fare in questi anni.

«Quando ancora non ero assessore, ma presiedevo la commissione pari opportunità, sono riuscita a far introdurre due provvedimenti a favore delle famiglie con bambini piccoli e delle mamme che poi sono stati copiati da altri Comuni».

Di cosa si tratta?

«Uno riguarda il diritto che garantiamo alle donne, a partire dal sesto mese di gravidanza e fino al compimento di un anno di età del piccolo, di parcheggiare gratuitamente. L'altro è lo sconto del 20% sulle tariffe dei rifiuti che concediamo alle famiglie fino ai due anni dei figli».

Scusi, ma come le è venuta l'idea dello sconto?

«Io ho lavorato come infermiera e un giorno un mio collega mi parlò dell'aumento dei costi delle immondizie legati all'uso di pannolini quando in casa si hanno neonati. Prima la giunta e poi il consiglio accolsero immediatamente quelle proposte».

Dai bambini agli anziani: l'anno scorso, ha promosso il questionario per avere un quadro su quelle che sono le esigenze della terza e quarta età ad Egna.

«Il quadro è sostanzialmente positivo. Ma per molti anziani diventa sempre più difficile arrivare a fine mese. Si potrebbe pensare di adottare anche a Egna, come fatto a Bolzano, la Carta argento che garantisce uno sconto a chi ha un reddito che non supera i 10 mila euro».

Un risultato di cui sia particolarmente orgogliosa?

«Non uno ma due: l'essere riuscita a realizzare il progetto di 18 orti per anziani e poi il progetto scarpe».

Cioè?

«Abbiamo messo nelle case di riposo, nelle scuole e nel centro giovani dei contenitori della Caritas dove si raccolgono vecchie scarpe. L'iniziativa è andata bene e consente alla Caritas di vendere le vecchie scarpe e di ricavare delle belle somme».

Un progetto incompiuto?

«Ma che è in fase di attuazione: la reintroduzione dei gamberi nella fossa Raiff».

Adesso cosa farà?

«Innanzitutto realizzerò un vecchio sogno: all'inizio dell'estate mi prendo un mese e vado a fare il Cammino di Santiago di Compostela».

E dopo?

«Il lavoro di casalinga non fa per me, quindi continuerò a dedicarmi al volontariato. Sono presidente delle Acli e collaboro con il Gruppo Parkinson oltre che con i Distretti in cammino».

Lei è originaria di Volano, mai pensato di tornare a casa?

«La tentazione ogni tanto viene, anche perché le mie radici sono lì e poi da noi c'è un detto: "Volano è il mondo, tutto il resto sono paesini».













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