L’attentato fu preparato: tracce di esercitazioni

Vicino alla casa per profughi di Vandoies trovati resti bruciati di una tanica di benzina e di altri “ordigni prova”


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Un gruppo di giovani pusteresi, per lo più minorenni, sarebbe fortemente sospettato di essere coinvolto nel vergognoso attentato incendiario alla casaprofughi di Vandoies. Gli inquirenti per il momento sono estremamente riservati nel valutare gli ultimi sviluppi dell’inchiesta ma è un dato di fatto che c’è una pista che sta prendendo più corpo delle altre nel tentativo di dare un volto ed un nome ai responsabili del grave episodio.

Sono i carabinieri della zona ad essere impegnati giorno e notte per risolvere il caso. E proprio gli uomini dell’Arma, coordinati dal sostituto procuratore Luisa Mosna, hanno scoperto negli ultimi giorni i resti di una tanica di plastica e di alcune bottiglie infrante e annerite in un sottopassaggio molto vicino alla struttura presa di mira alcune notti fa.

Il sospetto. Gli inquirenti non escludono che il cunicolo possa essere stato utilizzato da un gruppetto di ragazzi pusteresi per mettere a punto l’attentato incendiario, facendo delle prove pratiche sull’utilizzo di benzina per il confezionamento delle bottiglie molotov. A tal proposito gli inquirenti potrebbero effettuare nei prossimi giorni dei blitz nelle abitazioni di alcuni ragazzi sospettati di aver fatto parte di una compagnia che era solita ritrovarsi proprio nei pressi del sottopassaggio, trascorrendo alcune ore in compagnia consumando alcolici. E’ in questo contesto che potrebbe essere maturato l’attentato alla casa rifugio per profughi a Vandoies.

Internet. A tal proposito gli inquirenti ritengono importante verificare se qualcuno del gruppo possa aver svolto nelle scorse settimane delle ricerche sul web per ottenere informazioni tecniche su come si possa confezionare una bottiglia incendiaria e come debba essere maneggiata e utilizzata. Questa pista è considerata dagli inquirenti «molto interessante» e già nei prossimi giorni potrebbe esserci qualche sorpresa. Sono state invece smentite nella maniera più decisa le voci, girate in paese, del recupero sulla tanica bruciata e su alcuni resti di bottiglie, di impronte digitali considerate importanti.

Le analisi. Su tutti i reperti inviati ai Ris di Parma (il reparto di investigazioni scientifiche dei carabinieri) gli esperti stanno cercando di recuperare tracce di impronte. Ma nessuna comunicazione in tal senso è stata recapitata agli inquirenti circa il possibile obbiettivo raggiunto. Anzi, è molto probabile che tra i resti bruciati trovati nel cunicolo del sottopassaggio non sia possibile rilevare alcuna impronta utile all’indagine.

Premeditazione. Sul posto gli investigatori hanno trovato tracce di diversi incendi provocati di recente. E’ dunque probabile che l’attentato sia stato pianificato. Il gruppo di giovanissimi avrebbe fatto delle prove, provocando delle piccole esplosioni. La tanica di benzina utilizzata per le «esercitazioni» è stata praticamente fusa dal calore, al punto che la parte non bruciata è rimasta ancorata ad un pezzo di muro e gli inquirenti hanno avuto notevoli difficoltà a staccarla. Se i sospetti a carico del gruppetto dovessero trovare confermare, parte dell’inchiesta potrebbe finire al vaglio della Procura presso il tribunale dei minorenni, vista l’età di alcuni dei possibili indagati. Di certezze, però, ancora non ce ne sono.

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