L’Austria pronta a chiudere il Brennero

L’allarme della polizia tirolese: «In arrivo 700 persone al giorno». Caritas: 150 rifugiati vivono in strada a Bolzano


di Alessandro Bandinelli


BOLZANO. «Attualmente ogni giorno entrano dal Brennero in Tirolo tra le 200 e 300 persone al giorno. Appena le temperature torneranno a salire ne attendiamo 700 al giorno». Così il comandante della polizia tirolese Helmut Tomac al quotidiano tirolese “Tiroler Tageszeitung” : il dirigente, temendo una ripresa massiccia della rotta libica verso l’Italia con l’arrivo della primavera, non esclude neanche controlli di frontiera al Brennero, dal momento che «i migranti respinti sempre più spesso si affidano a passeur».

Il questore di Bolzano Lucio Carluccio è prudente: «In primavera-estate i flussi migratori tendenzialmente possono aumentare, fare però oggi delle previsioni è molto difficile. Ad oggi - ha proseguito Carluccio ricordando anche la presenza dei militari italiani al Brennero e a San Candido - la situazione è assolutamente monitorata e sotto controllo».

D’accordo con il questore, si è detto Mario Deriu del sindacato di polizia Siulp il quale però esprime una preoccupazione: «Dal momento che la situazione nei Paesi di provenienza dei profughi non è mutata, anzi in alcuni casi peggiorata con le organizzazioni di trafficanti umani che prosperano, la previsione del collega austriaco potrebbe rivelarsi drammaticamente realistica. A quel punto bisognerà capire se i controlli saranno fatti a senso unico. Già attualmente - prosegue Deriu - i migranti che vengono respinti dal nord diventano stanziali qui da noi, se dovesse esserci un filtro a senso unico il nostro sistema di accoglienza andrebbe incontro al collasso».

Profughi e senzatetto. Intanto la Caritas lanciando un appello ai bolzanini informa che ci sono 150 senzatetto per la maggior parte richiedenti asilo che attualmente vivono più o meno per strada. Il dato è desunto dalle presenze nei servizi di mensa che l’associazione caritativa mette a disposizione: 150 al giorno appunto (erano in media più o meno 70 solo qualche mese fa). Anche la Consulenza profughi ha visto quasi raddoppiare i propri utenti, passando dai 430 del 2014 ai 758 del 2015. I due direttori Caritas Paolo Valente e Franz Kripp, in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, lanciano un appello alla solidarietà da parte dei cittadini di Bolzano: «Il numero delle persone che chiedono aiuto negli ultimi tempi è notevolmente aumentato. La Caritas offre a queste persone ogni giorno un pasto caldo. Inoltre fornisce la possibilità di fare una doccia e un servizio di consulenza». Valente e Kripp proseguono sottolineando la precarietà della situazione in cui questi profughi “senza dimora” si trovano a vivere: «Questi servizi sono spesso gli unici luoghi in cui i profughi non si sentono abbandonati a se stessi. Chi vive sulla strada e non sa come la sua vita andrà avanti subisce una forte pressione sia sul piano fisico che psicologico».

Giornata mondiale. Secondo i dati pubblicati dall’Onu nel corso del 2015 si sono registrati un milione di rifugiati in fuga da persecuzioni, guerre e povertà. Attualmente in Alto Adige vi sono 900 persone richiedenti asilo sistemate dalla Provincia in 14 strutture (cioè lo 0,01% del totale).

«La giornata mondiale del migrante e del rifugiato- secondo una nota dell’assessora Martha Stocker - sarà l’occasione per rimettere al centro dell’attenzione le questioni riguardanti l’accoglienza, il sostegno e l’integrazione dei rifugiati a livello provinciale». Nella nota soddisfazione viene espressa per l’equa distribuzione dei rifugiati sul territorio provinciale. Sempre secondo l’assessora però occorre già pensare al dopo: «Bisogna fare in modo che coloro che potranno restare stabilmente in Alto Adige possano rendersi autonomi sia sotto il profilo lavorativo che abitativo. L’integrazione è una sfida di cui i migranti non sono i soli responsabili, lo è la società nel suo complesso».

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