L’aut aut di Dellai: accordo sul Senato o salta tutto

L’ex governatore presenta la Lista Monti per la Camera. Casolari al secondo posto «Siamo noi i veri autonomisti, a Roma saremo garanti del nostro autogoverno»


di Luca Petermaier


BOLZANO. Riforme, Europa e Autonomia. Le architravi del programma della lista Monti in Trentino Alto Adige sono queste. Le ha ricordate più volte, ieri mattina al ristorante Forst di Trento, il capolista Lorenzo Dellai, ex governatore della Provincia di Trento e anima nazionale del movimento “Verso la Terza Repubblica”. Dellai ha indugiato in particolare sul terzo di questi sostantivi, “Autonomia”, a dimostrazione - ha detto - «che questa lista non ha bisogno di alcuna certificazione circa la totale fedeltà ai valori autonomistici». E per non sbagliarsi, i “montiani” hanno annunciato di stare lavorando ad un’«Agenda del Trentino Alto Adige» da inserire come parte integrante dell’Agenda per l’Italia, una sorta di «vincolo autonomista» a cui legare il programma del presidente del consiglio uscente, a garanzia del rispetto duraturo dei principi dell’autogoverno.

Dellai prova a staccare dalla propria lista l’etichetta di quel centralismo romano (a lui certo non confacente) che sta però accompagnando il nome del professor Monti nel dibattito politico regionale. Se ci sarà riuscito e ci riuscirà lo scopriremo dalla urne. Certo, l’impegno per presentare una lista espressione dei territori e della società civile c’è tutto.

E dunque eccola qui la lista “Scelta Civica con Monti per l’Italia”. Undici nomi, tre donne, imprenditori, politici, ex militari e sindacalisti e rappresentanti della società civile. Il secondo in lista dopo Dellai sarà Andrea Casolari, responsabile delle liste civiche altoatesine secondo il quale «l’approdo nella lista che appoggia Monti è stato del tutto naturale». Dall’Alto Adige arrivano anche Nadia Mazzardis coordinatrice del movimento “Se non ora quando”, Alberto Stenico, ex dirigente della Legacoop di Bolzano e Peter Paul Tarfusser (ex ufficiale dell’Arma), mentre il Trentino esprime tra gli altri i nomi del segretario dell’Upt Flavia Fontana e di Michele Anesi, presidente della Ual. «Pensiamo - ha quindi detto Dellai - di avere un ruolo nel progetto nazionale della lista Monti. Ci sono ambiti importanti su cui Trento e Bolzano possono avere particolare esperienza». Il discorso si è spostato poi sui temi più spinosi della campagna elettorale: le alleanze pre e post voto. Dellai ha chiarito di sperare in un accordo «basato sul buon senso» per chiudere la partita del Senato in regione.

«Abbiamo ottimi rapporti con l’Svp e il Pd e valutiamo una lista comune. In caso contrario prenderemo le nostre decisioni, ma certo questa rottura non aiuterebbe i rapporti tra le forze che in Trentino reggono l’attuale maggioranza e che in autunno andranno alle elezioni».

Insomma, il messaggio velato è però chiarissimo: attenti a non scherzare col fuoco nella composizione delle liste per il Senato (che pare oggi rimessa in discussione dal Pd), poiché una eventuale esclusione della lista Monti in favore di candidati Pd porterebbe come conseguenza quasi certa la rottura dell’alleanza tra Pd, Upt e Patt in Trentino. In Alto Adige non manca qualche tensione. Esce allo scoperto Marco Delli Zotti, coodinatore provinciale di Italia futura, che si sfoga: «Le candidature sono state gestite in totale autonomia da Dellai e pochi altri. Se questo è lo stile, vorrà dire che si mobiliteranno loro per la campagna elettorale, a partire dalla raccolta delle firme».













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