L’autista indagato riottiene la patente

Tragedia di ponte Resia: il moldavo che era alla guida della betoniera può riprendere a guidare



BOLZANO. In attesa del processo penale per omicidio colposo (in concorso con la vittima), Gheorghe Tofanel (l’autista moldavo della betoniera coinvolta nel tragico incidente di ponte Resia) ha ottenuto la restituzione della patente di guida. L’uomo, che ha 45 anni, è stato raggiunto da una contravvenzione della polizia municipale per violazione del codice della strada (invasione della corsia di marcia opposta e mancata precedenza nei confronti della moto) ma ha ottenuto di poter rimettersi alla guida di un camion. Si tratta di un provvedimento provvisorio assunto in attesa della definizione del procedimento penale. In effetti sarà proprio il tribunale a indicare eventuali periodi di sospensione della patente quale eventuale pena accessoria in sede di giudizio. Intanto emergono nuove considerazioni sulla ricostruzione della dinamica dell’incidente. Correttamente la Procura della Repubblica ha rilevato il presunto concorso di colpa da parte della vittima (Mirsian Nergjoni) a seguito dell’eccessiva velocità della moto pochi istanti prima dello schianto. E’ anche vero, però, che i rilievi tecnici (resi possibili dalle immagini di una telecamera di sicurezza ) hanno evidenziato una velocità della moto tra i 60 ed i 70 chilometri orari. In particolare per un tratto del tracciato della moto prima dello schianto la velocità sarebbe stata di 61,92 chilometri orari avendo percorso 32 metri in un secondo e 86 centesimi. Sono dati (ancora oggetto di consulenze tecniche) che sembrano evidenziare una possibile incidenza molto marginale della condotta della vittima nell’incidente. In sostanza è vero che il motociclista viaggiava ben oltre i limiti di velocità previsti in quel punto (40 chilometri orari) ma sembra comunque smentita l’ipotesi che parlavano di velocità sui 100 chilometri orari.

Per una completa ricostruzione della dinamica si dovrà attendere di conoscere anche le dichiarazioni dell’autista che finirà davanti ai giudici. L’uomo è stato sentito in qualitò di indagato dal pubblico ministero Giancarlo Bramante e si sarebbe difeso affermando di aver valutato male il tempo che la moto avrebbe impiegato per raggiungere il punto ove la betoniera stava svoltando a sinistra. E’ probabile che i giudici tentino di sentire anche la fidanzata della vittima (Annalena Desaler di 22 anni che sedeva sul sellino posteriore della moto) rimasta gravemente ferita nello schianto. Sino ad oggi, però, la ragazza sembra non ricordare assolutamente nulla dell’ incidente. La sua mente ha rimosso anche gli attimi precedenti. In sostanza la giovane ricorda solo di essere salita in moto dopo una tappa col fidanzato alla gelateria «Il golosone» di via Resia. Poi il buio.

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