«L’autonomia non è merce di scambio»

BOLZANO. Diego Nicolini sta rientrando da un viaggio di lavoro a Dubai e regioni circostanti. «Dimentichiamo per un momento il tema della democrazia in quei Paesi. Ciò che mi colpisce ogni volta, e...



BOLZANO. Diego Nicolini sta rientrando da un viaggio di lavoro a Dubai e regioni circostanti. «Dimentichiamo per un momento il tema della democrazia in quei Paesi. Ciò che mi colpisce ogni volta, e ci vado ormai da una decina di anni, è il loro rispetto delle regole, dalle più “banali” della guida a quelle più serie. L’Italia è lontanissima in tutti i sensi, quando mi trovo là», dice. Nicolini, originario di Pergine, arrivato da ragazzo a Bolzano, è un dirigente industriale. È il candidato scelto dal Movimento 5 Stelle per il collegio di Bolzano del Senato.

Quando si è avvicinato ai 5 Stelle?

«Li ho seguiti da subito, anche se non sono stato un grande attivista».

State affrontando la campagna elettorale con lo scandalo dei parlamentari bugiardi che non hanno versato parte della indennità, come promesso, al fondo per le piccole e medie imprese.

«E si sta rivelando un boomerang perfetto per chi sperava di affossarci. I sondaggi dicono che non stiamo perdendo voti. Al contrario, questa vicenda alla fine ci aiuterà, credo, perché tante persone non si ricordavano della nostra promessa. Adesso tutti sanno che i soli parlamentari hanno versato 23 milioni al fondo. Arrivano a 90 milioni se consideriamo tutti gli eletti. Di recente ho aiutato a costituire una start up al Noi di Bolzano. Il commercialista, senza sapere chi fossi, ha suggerito di attingere al fondo pubblico per le piccole e medie imprese, di cui i versamenti del M5S sono una voce determinante».

Non crede che lo scandalo infranga la patina di superiorità morale con cui il M5S si è proposto?

«Nessuna superiorità. La differenza dagli altri partiti è che ci diamo delle regole e le rispettiamo: quei parlamentari sono fuori dal movimento. Il Pd si dà la regola dei due mandati elettorali e prevede subito dopo la possibilità di deroga, come nel caso del mio “rivale” Bressa, arrivato alla sesta legislatura. Non sarebbe ora di farsi da parte, consentire il ricambio e magari permettere di metter mano alle norme di attuazione a persone che qui vivono e crescono i propri figli?».

Quali sono i punti del programma 5 Stelle che la convincono di più?

«L’abbattimento delle leggi inutili, la semplificazione delle burocrazia per le nuove aziende, il reddito di cittadinanza, che tutti ci copiano, cambiandogli di nome, e che metterebbe denaro in circolo nell’economia. Il nostro è un programma di crescita, non di spesa».

Cosa pensa della gestione dell’autonomia?

«La Svp ha portato bene avanti i propri interessi, ma ha usato l’autonomia come merce di scambio. Il caso più eclatante è la candidatura a Bolzano di Maria Elena Boschi, impresentabile per la vicenda della banca Etruria. La Svp sbaglia a sottovalutare il malcontento che questa mossa provoca nella popolazione altoatesina». (fr.g.)

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