BRESSANONE. Una cornice degna di una grande famiglia quella offerta nella sala della Cusanus per la tradizionale festa natalizia dell’Avis di Bressanone. Una famiglia con ben 3044 iscritti. Oltre ai numerosi soci e personalità cittadine, domenica sono intervenuti, invitati dalla presidentessa Renate Prader, il sindaco Peter Brunner, il vice sindaco Claudio Del Piero e i componenti della giunta comunale. Ospite d’onore come da ormai da tanti anni anche l’Avis di Peschiera del Garda con in testa il presidente Fiorenzo Zambelli, che ha ribadito la soddisfazione per la collaborazione tra le due associazioni gemellate.

Christina Troi, responsabile con il primario Martin Ogriseg del reparto ospedaliero, ha spiegato che nel 2015 i donatori hanno garantito al nosocomio ben 3500 sacche di sangue.

“È sempre bello vedervi tutti qui – ha detto Prader - e vedere quante persone nuove si iscrivono ogni anno alla nostra associazione. Sono arrivati altri 200 nuovi donatori, un bel traguardo non solo per l’associazione, ma per tutta la comunità. Il sangue che doniamo può essere l’ultima speranza per molte persone che si aggrappano alla vita. Un donatore del sangue è un eroe ogni volta che entra in ospedale con l’intento di lasciare il suo sangue per qualcuno che ne ha bisogno. L’anno scorso c’erano persone che non avrebbero visto il Natale, poiché arrivate in ospedale in fin di vita o con gravi ferite e perdite di sangue. Ebbene questo è il secondo Natale dalla loro “rinascita”, da quando hanno ricevuto il sangue che gli ha permesso di continuare a vivere”.

La festa natalizia è stata come sempre l’occasione per premiare i soci che hanno raggiunto le 50 donazioni e, in un caso, le 75. Eccoli.

Per le 75 donazioni, riconoscimento a Luis Braun. Per le 50 donazioni, riconoscimenti a Elisabetta Dal Toso, Michael Dorigatti, Anna Maria Flöss, Eduard Gamper, Paul Gasser, Klaus Jaider, Kurt Kusstatscher, Alois Leiter, Robert Neumair, Günther Obrist, Johann Obrist, Peter Passler, Johann Rier, Urbano Seppi, ReinholdSteinmann, Alois Vikoler.

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