inviati dal ministero

L’esodo silenzioso, accolti in 150 negli ultimi giorni

BOLZANO. Non un’ondata ma un continuo “gocciolamento” di poche decine alla volta. In questo modo i profughi che stanno affollando le coste di Lampedusa da giorni, con recuperi di migliaia di persone...


di Riccardo Valletti


BOLZANO. Non un’ondata ma un continuo “gocciolamento” di poche decine alla volta. In questo modo i profughi che stanno affollando le coste di Lampedusa da giorni, con recuperi di migliaia di persone in mare da parte delle marine di mezza Europa, si stanno muovendo con discrezione verso nord. E a Bolzano, come previsto e come accordato, sta arrivando la sua quota parte. Sono circa 100 i profughi trasferiti con questo sistema negli ultimi giorni. Un trasferimento al giorno.

Oggi ne arriveranno altri 50, e per domani lo si saprà solo in tarda serata. Impossibile definire con certezza quanti ne arriveranno durante l’estate, ma qualcuno parla già di un rapporto di tre a uno rispetto all’anno scorso, che rappresentava già il raddoppio dell’anno precedente.

La maggior parte di loro però resta in provincia solo per poche ore, seguendo quel copione ormai noto di poche fasi: fotosegnalamento, screening medico, riposo, pasto e poi la fuga. Che poi di fuga non si tratta, almeno in termini legali, visto che i centri di accoglienza non possono “contenere” in maniera forzata i profughi. Usciti dal cancello scompaiono, e poi restano impigliati nelle maglie dei controlli al Brennero, o a Milano, e finiscono per aggiungersi ai tanti disperati che dormono in stazione.

Quelli che decidono di restare, invece, iniziano un percorso che punta a fornire loro i documenti, e poi li mette in condizioni di integrarsi nella società. «Per questo obiettivo - spiega Andrea Tremolada, responsabile dei centri gestiti dalla Volontarius - le strutture assegnate all’accoglienza saranno di grande aiuto». Il flusso sarà organizzato con un piano in due step: gli ultimi arrivi confluiscono nelle ex Gorio e dopo un primo periodo di ambientamento verranno trasferiti in strutture più piccole. «Abbiamo capito - prosegue Tremolada - che i piccoli gruppi facilitano l’integrazione, sia tra ospiti che con il territorio circostante».

Cento di quelli che hanno tentato il passaggio verso Nord, ieri erano rimasti bloccati in stazione a Brennero, aggiungendosi ad altri trenta che ci avevano passato la notte. Anche nella stazione di Bolzano, i numeri non aumentano, ma nemmeno diminuiscono. Il flusso di arrivi e partenze non si è arrestato, ma forse si è complicato ulteriormente aggiungendo il viaggio di ritorno a Milano, per poi riprovare ancora, dopo qualche giorno, e ancora, fino a riuscire a passare la frontiera. Il G7 in Baviera si è concluso, ma il confine tedesco resta blindato, e intanto a Lampedusa i numeri crescono in maniera vorticosa.

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