L’Hotel Città va all’asta Concessione di 20 anni 

Lo storico albergo. Fissata per il 24 settembre la data per il pubblico incanto. Non riaprirà prima dell’autunno. Il gestore dovrà procedere alla ristrutturazione e garantire le 3 stelle superior



Bolzano. Il “Città” andrà all’asta. Si parte da 515 mila euro annui di canone. Da versare tutti al municipio. E si salirà, fino alla migliore offerta. Chi se lo aggiudicherà, lo farà per 20 anni ma dovrà anche effettuare grandi lavori di riqualificazione interna ed esterna. «Questi costi - anticipa il sindaco - gli verranno scontati dal canone...».

E questo passaggio contrattuale è ora anche ben specificato dal bando, emesso appena ieri. Nel quale è fissata la data del “pubblico incanto”: il prossimo 24 settembre. Ora e luogo: alle 10 presso la sala riunioni della sede comunale di via Lancia. La scadenza del bando ci dice anche un paio di cose. La prima è che l’hotel dovrà starsene chiuso per tutta l’estate. E anche oltre: tra definizione del progetto di ristrutturazione, via libera ancora da concedere delle Belle arti, riarredo degli interni, è plausibile che il “Città” possa tornare agibile solo nel tardo autunno, se non in inverno.

«Ma l’idea è attivare subito il bar e procedere nella riqualificazione della parte alberghiera nel mentre», dice ancora Renzo Caramaschi. Questi mesi a fare da schermo alla ripresa dell'attività spiegano a loro volta l’intenzione dello stesso Comune di concedere in uso temporaneo, tramite una ulteriore manifestazione di interesse, l’esterno dell’hotel a un gestore di un locale nei pressi, così da rivitalizzare nel frattempo quell’angolo di piazza Walther oggi maliconicamente desertificato.

Vita difficile, questa del bando. E accelerata d’improvviso. Perché lo scenario che fino allo scorso anno sembrava configurarsi era di tutt’altra natura, visto che l´intenzione era di concedere un altro anno di proroga alla precedente gestione, in mano alla famiglia D’Onofrio. Poi la rottura. Quasi certamente dovuta alla richiesta della società di allungare l’ulteriore concessione a due anni e al rifiuto del Comune di concederla in una forma cosi´allungata.

Questo cambio di orizzonte ha colto gli uffici, come dicono i generali a proposito di un attacco di sorpresa, quasi “con i pantaloni in mano”. Tanto che le operazioni di sgombero, che gli stessi D’Onofrio hanno avviato da qualche settimana, si concluderanno con la consegna effettiva dell’immobile entro il 29 di questo mese.

Prelazione ai D’Onofrio e lavori di ristrutturazione

A proposito: ai D’Onofrio stessi il Comune ha concesso, nel bando, la facoltà di esercitare il diritto di prelazione sulla migliore offerta alla quale verrà aggiudicata la concessione. «Sia che partecipi all’incanto, sia che non vi prenda parte».

Tra i grandi lavori di ristrutturazione cui sarà tenuto il vincitore del bando, sono previsti interventi sulla parte impiantistica, su un nuovo ascensore, sui bagni dell’hotel ai piani, sull’area bar e sul parcheggio bici. Anche per via di questo impegno, si è deciso di portare a 20 anni la durata della concessione, così da concedere all’imprenditore ampi margini di ritorno finanziario. Quest’ultimo sarà tuttavia tenuto all’obbligo di non ridurre l’attuale categoria alberghiera della struttura, fissata a 3 stelle superiore, escludendo peraltro attività di fast food o take away.

Il “Città” è uno storico patrimonio bolzanino. Realizzato nel 1913 dai fratelli Ludwig in stile neobarocco, tra cornici e balconi, e´sotto tutela storico-artistica fin dal 1939.

Ed è per questa ragione che il Comune ha già coinvolto la sovrintendenza per una prima valutazione dello schema di interventi già configurato nel bando e che dovrà infine dare il suo benestare alla conclusione degli stessi. Ecco perché l´hotel non tornerà ad aprirsi se non a fine anno. «Ma spingeremo per anticipare i tempi», promettono in Comune. P.CA.

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