L’Imam: l’Is va contro la legge del Corano

Il capo spirituale della comunità di viale Trento: «Il Profeta predicava la convivenza tra religioni»



BOLZANO. Se dal punto di vista civico e sociale, la comunità islamica bolzanina è compatta nel condannare gli atti di violenza dell’Is in Iraq, dal punto di vista religioso trova una sponda importante nell’Imam della moschea di viale Trento, Mohammad Ali Ashraf, che definisce l’Is come «Fuori dall’Islam, e da tutti gli insegnamenti e le leggi del Corano». Nel testo sacro, spiega la guida religiosa, il Profeta Maometto insegnava a non combattere, «Gli esempi li troviamo nella sua stessa vita - spiega - quando arrivò a Medina, iniziò a predicare l’Islam in un luogo dove già convivevano cristiani ed ebrei, nelle sue parole c’era sempre l’insegnamento della convivenza; in nessun passo del Corano c’è scritto che le altre religioni vanno distrutte; né tantomeno che le chiese e le sinagoghe debbano essere abbattute; anzi, in Pakistan le chiese e le sinagoghe sono edifici sacri tanto quanto le moschee».

Come tutte le religioni, compreso il cristianesimo, l’Islam ammette l’esistenza delle guerre.

«Nel Corano però c’è scritto - spiega l’Imam - che si deve fare tutto il possibile per evitarle, e se costretti, vanno risparmiate le vite degli innocenti, di vecchi donne e bambini; e non solo, si deve preservare la natura e non produrre distruzione, si parla perfino di salvare gli alberi». Quello che avviene in Iraq quindi, afferma Ashraf, «è completamente fuori dall’Islam, il loro comportamento allontana la gente dal vero insegnamento, e allontana dall’Islam anche gli altri popoli, che credono che la nostra sia una religione violenta; in realtà per tanta parte della sua vita, il profeta ha soltanto perdicato la pace, la parola “pace” è sempre presente nel Corano».

E anche il saluto dei musulmani, il “Salam-alekum” significa “la pace sia con te”. Il novanta percento dei musulmani, afferma l’Imam, «segue il vero insegnamento di Maometto: il Profeta non ha mai detto di fare nessuna guerra; lui stesso ha combattuto in 23 guerre, delle quali 22 erano per difendersi».

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