L’Imu costerà 92 milioni più dell’Ici

I cittadini verseranno 170 milioni, ma il maggior gettito andrà a Roma. I sindaci. «Giusta la tassa sul turismo»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Ecco le cifre della stangata Imu. Gli altoatesini pagheranno 170,1 milioni di nuova imposta sugli immobili.

92,6 milioni in più rispetto all’Ici del 2010, quando le prime case erano esenti e diverse le aliquote.

«Questa cifra di 170 milioni non tiene conto tuttavia di eventuali agevolazioni che riusciremo ad applicare», precisa Arno Kompatscher, presidente del Consorzio dei Comuni. Kompatscher ha presentato ieri le prime stime sull’Imu ai sindaci riuniti nell’assemblea generale del Consorzio. Sempre dai Comuni riuniti al Centro pastorale è arrivata una indicazione alla Provincia a favore della tassa sul turismo: «E’ giusto andare avanti».

Sull’Imu Kompatscher premette: «Rispetto a tutto il gettito dell’Imu, i Comuni altoatesini potranno contare solo su una cifra leggermente superiore a quanto incassavamo con l’’Ici. Il resto finirà nelle casse statali». Il peso quindi ricadrà tutto sui cittadini. «I margini per ridurre le aliquote fissate da Roma saranno veramente risicati», anticipa Kompatscher.

Qualche dato.

Nel 2010 i Comuni altoatesini hanno incassato 77,5 milioni di Ici, cui vanno aggiunti 6,6 milioni di rimborso statale per la soppressione dell’Ici sulla prima casa. In tutto 84,1 milioni.

Nel 2012 i cittadini pagheranno 170,1 milioni di Imu, così suddivisi: 58 milioni andranno direttamente allo Stato (il 3,8per mille su tutti gli immobili, tranne la prima casa), 12 milioni è l’importo residuale a disposizione dei Comuni, 16 milioni è l’ulteriore quota di Imu che i Comuni dovranno versare allo Stato, 84 milioni è la quota di Imu che corrisponde alle vecchie entrate dell’Ici.

Insomma, riassume il sindaco Luigi Spagnolli, «tra tutti i Comuni si potrà contare su un plus di 12 milioni. I margini per garantire sgravi sono minimi, anche perché dobbiamo garantire il rispetto del patto di stabilità». Ma a differenza che nel resto d’Italia, aggiunge Kompatscher, «ritengo che l’indirizzo dei nostri Comuni sarà di non aumentare l’aliquota base del 7,6 per mille per gli immobili commerciali e produttivi. Gli esponenti delle categorie economiche ci hanno chiesto di provare a ridurre l’aliquota, ma per i Comuni sarà già un grande sforzo stare sul 7,6 per mille, mentre in molti Comuni d’Italia l’aliquota verrà portata all’8,5 per mille». Ogni Comune prenderà entro la fine di settembre la propria decisione sulle aliquote, ma Kompatscher anticipa che «qualche incremento di aliquota potrà arrivare sulle abitazioni private a partire dalla seconda. Mentre sulla prima casa è prevista una aliquota base del 4 per mille, dalla seconda casa in su vale l’aliquota base del 7,6, che i Comuni possono ridurre o aumentare del 3 per mille. Ecco, su questo fronte penso che i Comuni potrebbero prevedere qualche aumento». Kompatscher ha presentato la propria relazione avendo a fianco i vice Luigi Spagnolli, Franz Complojer e Joachim Reinalter. Spagnolli annuisce: «Anche Bolzano potrebbe usare margini di manovra sulle aliquote per incidere su fenomeni negativi, come le case lasciate sfitte. Sulla prima casa proveremo a scendere sotto il 4 per mille, ma lo ritengo improbabile». Quanto alla tassa sul turismo, Kompatscher riassume: «Siamo sempre stati favorevoli e gli albergatori hanno ottenuto diverse delle condizioni poste, tra cui la tassazione applicata anche alle altre categorie e l’assegnazione dei fondi alle associazioni turistiche solo in presenza di requisiti di qualità».

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