L’incendio di Favogna innesca una rete solidale

Le 24 mucche salvate dalle fiamme sono state portare in una stalla ad Aldino Presidio dei pompieri per tutta la notte. Probabile causa, il guasto a un trattore


di Bruno Tonidandel


Sembra proprio che il rovinoso incendio del fienile e della stalla del Maso di Sopra, in località Haselberg di Favogna, lunedì mattina, sia stato innescato da un corto circuito. Che non è però partito da un impianto elettrico difettoso dello stabile ma da uno dei trattori che l’agricoltore-allevatore Berhard Stimpfl utilizzava per la sua attività. Sarebbe un “John Deere” che già in passato aveva dato qualche preoccupazione al proprietario, tanto che era stato sottoposto a una verifica proprio all’impianto elettrico. Stimpfl aveva utilizzato questo mezzo la mattina presto di lunedì, dopo la mungitura, per trasportare i bidoni di latte al punto di raccolta poco distante dal maso. Tornato al maso, aveva parcheggiato come al solito il mezzo al piano terra sotto il fienile, accanto all’altro trattore, un Fiat.

Poco dopo, erano passate le 8, Bernhard Stimpfl si è accordo che dal fienile uscivano fumo e fiamme. E’ corso a dare l’allarme a Peter Amegg, il capo frazione di Favogna di Sotto, che ha allertato i vigili del fuoco della frazione. Poi, sono affluiti all’altopiano i pompieri volontari di Magré e dei paesi vicini. Un centinaio di uomini che si sono subito impegnati nel reperimento dell’acqua. Dapprima le tubazioni sono state allacciate all’idrante dell’acquedotto nei pressi della felegnameria Amegg; poi è stata utilizzata l’acqua del piccolo bacino nei pressi della casetta della Forestale e infine, esaurita anche quella, i vigili di Magré hanno approntato un linea di quasi 2000 metri per attingere l’acqua nel laghetto di Favogna.

Il lavoro dei pompieri è stato improbo ed è andato avanti fino a notte inoltrata a temperature al di sotto dello zero. Poco dopo le 23 il comandante dei pompieri volontari di Magré, Thomas Tausch, ha dato l’ordine di chiudere le saracinesche. L’incendio all’ammasso di fieno era ormai vinto. Solo alcuni vigili di Magré e di Favogna sono rimasti sul luogo per tutta la notte, al gelo, per controllare eventuali focolai.

Difficile la valutazione dei danni. Secondo Martin Amegg, agricoltore di Favogna e uno dei primi ad accorrere sul luogo del rogo, il danno è ingente. «Sono andate distrutte, a parte il fienile e la stalla, tutte le attrezzature, i mezzi agricoli e la macchina mungitrice in quanto, causa la nevicata di domenica, Stimpfl aveva portato tutto all’interno. Non si è salvato neppure un cacciavite». Amegg ha anche aiutato a salvare le 24 mucche che in seguito sono state ricoverate in una stalla di Aldino, ma non i 4 maiali che, terrorizzati dalle fiamme, non hanno voluto uscire all’aperto. In questa operazione Amegg ha subito un principio di intossicazione da fumo e stava per essere ricoverato in ospedale.

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