L’organizzatore sconvolto «Avevamo fermato la gara» 

Le reazioni. Mair: «Non sappiamo se ci sarà un’altra edizione, dobbiamo riflettere» La vittima si trovava in un tratto intermedio tra due rifugi dove avrebbe trovato riparo 



Bolzano. Una morte terribile, quella che ha portato via Silje Fismen, la 44enne norvegese colpita da un fulmine sabato sera, su un sentiero nei pressi del lago San Pancrazio. Il cielo si è annerito rapidamente, l’altra sera. E per l’atleta di Tromsø non c’è stato scampo, dopo essere stata colta dal temporale mentre si trovava per strada, lontana dai rifugi della zona dove gran parte degli altri 200 partecipanti si era fermata in attesa che la gara riprendesse. Un fulmine è un evento probabile, dove si abbatta è imprevedibile. Il comitato organizzatore non ha più parole per esprimere il proprio cordoglio, ma il fatto che la donna si trovasse in un tratto intermedio fra i rifugi potrebbe incoraggiare l’apertura di un fascicolo da parte della Procura di Bolzano.

«Il servizio meteo aveva annunciato il temporale di sabato sera – spiega Josef Günther Mair, direttore del comitato –. Abbiamo preso le precauzioni necessarie, allertando i rifugi della val Sarentina e il Soccorso alpino. Abbiamo fermato la gara. Una tragedia del genere, però, nessuno poteva prevederla». Appena saputo dell’incidente grazie alla telefonata dei due atleti che avevano visto un fumine colpire Silje Fismen, gli organizzatori dell’Ultra Skyrace hanno localizzato la donna grazie al dispositivo Gps di cui ogni partecipante è dotato. «La premiazione prevista per le 11 di oggi (ieri, ndr) è stata annullata e non la faremo neanche più avanti, i vincitori riceveranno i loro riconoscimenti privatamente. Abbiamo cercato il marito di Fismen, abbiamo cercato di dargli sostegno».

L’Ultra Skyrace è giunta quest’anno alla settima edizione. Il direttore del comitato organizzativo chiarisce che il maltempo, per la competizione, è sempre stato un problema. «Per questo di anno in anno abbiamo aumentato il livello della sicurezza, in accordo col Soccorso alpino. Ora valuteremo se l’Ultra Skyrace avrà ancora un futuro».

Secondo quanto riferisce Giorgio Gajer, presidente provinciale del Soccorso alpino Cnsas, sembra che quando è stata colpita da un fulmine la 44enne non si trovasse su una cresta, notoriamente tra i punti più a rischio quando si scatena un temporale. Le raccomandazioni di Gajer sono di evitare i rilievi, di assumere una posizione rannicchiata e di allontanare eventuali attrezzature metalliche. Perché “attirare” un fulmine può essere fatale: la corrente elettrica svolge sui tessuti del corpo umano un’azione diretta, con una violenza incredibile. «Si può verificare un arresto cardiorespiratorio, o una paralisi. Si può morire di asfissia, andare in fibrillazione ventricolare, subire danni al sistema nervoso centrale. E poi vanno considerati i danni collaterali, cioè i traumi per via dell’impatto col suolo o con altri elementi del paesaggio, per effetto dell’onda d’urto». Secondo le considerazioni dei soccorritori, Fismen non presentava fratture, né ustioni esterne evidenti.

Ma perché se il bollettino meteo non prometteva bel tempo gli organizzatori non hanno annullato la gara, sabato? «L’hanno sospesa appena il rischio si è fatto certo. Il percorso è lungo, con posizioni difficili da controllare, ma con una puntuale pianificazione della sicurezza. Non si poteva prevedere».

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