L’ospedale boccia le «corsie per anziani»
L’Asl risponde al sindaco: «Al triage non si classificano i pazienti in base all’età ma alla gravità delle condizioni cliniche»
BOLZANO. Code infinite al Pronto soccorso. Il sindaco (che definisce eroi i medici ed i paramedici che vi lavorano) chiede per l’ennesima volta all’ospedale di istituire corsie preferenziali per gli anziani perchè «non è accettabile che gli ultraottantenni restino ore in attesa prima di essere curati o ricoverati». E Roland Döcker - coordinatore sanitario del Comprensorio di Bolzano - risponde che la proposta del sindaco non è giustificabile da un punto di vista clinico perchè al “triage” non si classificano i pazienti in base all’età ma alla gravità delle condizioni cliniche. Se l’età non è un criterio la popolazione anziana potrebbe però chiedersi come mai l’Asl ha istituito negli ultimi anni - proprio al San Maurizio - un Pronto soccorso pediatrico che - tra il resto - funziona molto bene.
Renzo Caramaschi interviene anche perchè martedì 21 agosto è morto un bolzanino di 88 anni che sabato 18 agosto era rimasto ore in coda prima di essere ricoverato. «Fate attenzione... non metto in relazione attesa e ritardo nel ricovero con la morte del paziente, ma dico che non è più sopportabile che anziani malati e sofferenti, affetti da patologie croniche conclamate e criticità evidenti e pesanti, stiano ore in barella. In balìa. Questo no, non lo accetto più».
Döcker come prima cosa esprime il cordoglio dell’ospedale ai famigliari del paziente deceduto pochi giorni fa: «Sottolineiamo, tuttavia, che non vi è alcun elemento palese di correlazione tra l'attesa al Pronto soccorso ed il decesso». Quindi una risposta al sindaco. «La proposta di istituire una “corsia preferenziale” per gli over 80, già più volte formulata dal Renzo Caramaschi, non è giustificabile da un punto di vista clinico. A prescindere da ben rare eccezioni, in un Pronto soccorso non possono essere l'età o altro criterio a determinare la classificazione nel triage se non le condizioni cliniche del paziente accertate da professionisti istruiti a tale funzione. Appare evidente, che un ottantenne possa godere di migliori condizioni generali di salute, mentre un cinquantenne potrebbe avere bisogno di una visita urgente. Sarebbe non corretto e perfino in contrasto con l'etica professionale concedere al primo una corsia preferenziale e prolungare l’attesa del secondo soltanto sulla scorta dell’età anagrafica».
Döcker ricorda che le lunghe attese degli anziani che hanno protestato al giornale si sono verificate a Ferragosto, al culmine dell'ondata turistica ed hanno comportato dell’innegabile superlavoro per il personale. «Quando alla routine si aggiunge una maggiore presenza di cittadini non residenti con una maggiore affluenza alle strutture per malesseri, infortuni e malattie acute ci troviamo a prenderci cura della salute di tante persone in più». L’ospedale fa sapere anche che analizzerà con grande attenzione i casi che sono stati resi noti, anche tramite l’”Alto Adige”, nella ricerca di un costante miglioramento clinico ed organizzativo. Döcker conclude ringraziando i collaboratori del Pronto soccorso - costantemente in prima linea - che prestano la loro opera con impegno e serietà. (v.f.)