Dieter Steger: «Per noi commercianti collaborare è un dovere morale irrinunciabile»

L'Unione si schiera: stop al gioco

Il direttore pretende norme più severe. «Il Forum ha ragione»


Davide Pasquali


BOLZANO. Abuso del gioco d'azzardo. A prendere posizione ufficialmente a nome dell'Unione commercio è il direttore, Dieter Steger: «Non ho la bacchetta magica, e non so quale sia la soluzione tecnica adatta. Ma per l'Unione questa è una questione di principio irrinunciabile: serve una normativa più severa. Dobbiamo andare fino ai limiti costituzionali, per arginare questo fenomeno drammatico».

Steger è dunque in piena sintonia con l'appello del Forum prevenzione e con il manifesto lanciato dal nostro giornale, che in soli tre giorni ha superato le 600 firme. «Dobbiamo trovare delle misure serie per evitare la degenerazione e le malattie da gioco». Steger, già promotore della legge sulle sale giochi approvata dal consiglio provinciale nel 2010, quando a presiederlo era lo stesso (attuale) direttore dell'Unione, ora desidera chiarire: «Questa è la posizione ufficiale dell'Unione; magari qualcuno non la condividerà, ma non saranno in molti».

Secondo il direttore, la frequentazione di videolottery e slot ha raggiunto «livelli socialmente inaccettabili». Lo vediamo tutti i giorni: «Il gioco d'azzardo porta a tragedie inimmaginabili solo qualche anno fa. La situazione è sempre più pericolosa». Come categoria economica, Steger ne è fermamente convinto, «l'Unione ha delle responsabilità sociali, come quando promuove il commercio di vicinato e le aziende a conduzione familiare. Non siamo solo lobbisti; vogliamo fornire servizi utili alla società. In questo senso siamo pronti a collaborare per migliorare la situazione, il tessuto normativo».

La normativa attuale «può essere migliorata. Tutti, all'inizio, dicevano che la mia proposta di legge sarebbe stata cassata dalla Corte costituzionale. È avvenuto il contrario: la Consulta ha rigettato il ricorso del Consiglio dei ministri». Secondo Steger, «è giusto prevenire con misure adeguate. La sola prevenzione non è sufficiente, bisogna lavorare sulle norme. Chi detiene i giochi legittimamente, bisogna ribadirlo, è perfettamente in regola. Non posso chiudere tutto subito, perché c'è chi detiene la licenza legalmente. Per ora c'è un periodo transitorio, dopodiché verrà azzerato tutto. Poi si vedrà se uno possa tenere queste macchinette o meno; c'è il limite dei 300 metri dai luoghi sensibili ecc. Sarà l'ente pubblico a doversi attivare, per vedere se gli attuali criteri vanno bene o sono da ampliare».

Certo, le pressioni a livello centrale, da parte di chi detiene interessi diretti, è molto forte. «Ma come Unione saremo al fianco di chiunque cercherà di regolamentare meglio la situazione. Si deve arginare questo fenomeno drammatico. Noi siamo pronti a collaborare. Mi batterò personalmente, anche se non tutti mi seguiranno. Perché ne sono del tutto certo: per l'Unione questo è un atto dovuto».













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