Unibz

L’università cerca il nuovo rettore: pubblicato il bando

Avviata la procedura per il successore di Paolo Lugli, che lascerà in autunno. Requisiti: trilingue, orizzonte internazionale, capacità manageriali. Possibili candidature interne



BOLZANO. Piazza Università cerca il nuovo rettore. La Lub ha avviato la procedura per la manifestazione di interesse, in pratica una qualificatissima ricerca del personale. I candidati avranno tempo ancora un mese, entro l'8 agosto, per presentare il curriculum. Poi, l'1 e il 2 settembre, l'esame. Ancora un paio di settimane perché la commissione e il Consiglio dell’università decidano, ed ecco che a metà mese si conoscerà il successore di Paolo Lugli. Il quale, una volta comunicata la sua decisione di salire a Berlino come consulente scientifico dell'ambasciata italiana in Germania, non resterà a Bolzano oltre l'autunno.

Un orizzonte confermato dal testo dell’invito redatto da Unibz per le possibili manifestazioni di interesse: «La professoressa o il professore dovrà essere disponibile a ricoprire la carica di rettore possibilmente entro il 1 novembre 2022». La carica avrà una durata di quattro anni, prorogabile per ulteriori quattro.

Quale dovrà essere il profilo? Innanzitutto, a conferma dell'assetto trilingue dell'ateneo bolzanino, «un’ottima conoscenza delle lingue tedesca, italiana e inglese». E poi «spiccate competenze organizzative, manageriali e capacità di cooperazione, verso l'interno ma pure l'esterno, oltre a esperienza pluriennale in ambito politico-universitario con comprovata conoscenza dell'autogestione accademica». Il nuovo rettore dovrà essere un professore o professoressa di ruolo e dunque «full professor», di riconosciuto valore scientifico a livello internazionale, il cui settore disciplinare sia contemplato negli ordinamenti dell’ateneo.

Dunque, autore di pubblicazioni e di ricerche. Importante la rete di contatti. Più volte specificata nel testo dell’invito alla presentazione di manifestazioni di interesse. Bolzano, in sostanza, insiste nel puntare sulle connessioni nazionali e internazionali, proseguendo nel solco tracciato da Paolo Lugli. Il quale si è caratterizzato per una costante attenzione al contesto economico territoriale, alle ricadute della ricerca sulle imprese ma anche sulla capacità attrattiva di Unibz come luogo di confronto di esperienze esterne al tessuto altoatesino.

Le cinque facoltà oggi operative, vale a dire Scienze della formazione, Economia, Scienze e tecnologie informatiche, Design-arti e Scienze e Tecnologie, dovranno essere a breve integrate da Ingegneria che è, in pratica, il lascito di Lugli in termini di potenzialità espansive della Lub. Per non parlare della facoltà di Musica che dovrà assorbire l'istituzione Conservatorio ma la cui piattaforma non è stata ancora definita nei particolari e che dunque ricadrà sulle spalle della nuova dirigenza. Poi c'è la questione dei numeri.

Il testo diffuso da Unibz per la sua ricerca parla espressamente di «circa 4500 studenti e 275 professori e ricercatori, attivati nei corsi trilingui», quale corpus accademico. In realtà questo numero Unibz si aspetta sia presto superato. «Puntiamo ad almeno 5000 studenti a breve», hanno anticipato sia Lugli che il direttore generale Günther Mathà. Ma l'obiettivo potrebbe essere irraggiungibile, se non sarà sanato l'handicap costituito dagli alti costi degli affitti per gli studenti, dal carovita bolzanino e dalla carenza di studentati sia nel capoluogo che altrove. Tutte questioni fortemente condizionate da una buona capacità della Lub di relazionarsi anche con il contesto politico, sia comunale che provinciale.

Per questo molti all'interno dell'istituzione accademica prevedono forti candidature anche interne. Redatte da professori già a conoscenza della realtà altoatesina e con buona capacità di proseguire le politiche poste in essere da Lugli. Queste candidature di professori già al lavoro a Bolzano e nelle altre sedi Unibz hanno già alcuni nomi e cognomi. Ma la tradizione dell’ateneo, fin qui sempre rispettata, ha visto la presenza di rettori che portavano a Bolzano la loro esperienza in altre realtà accademiche. Questi due orizzonti hanno già i loro rispettivi sostenitori all'interno di commissione e consiglio. Ancora due mesi e si conoscerà la scelta. P.CA.













Altre notizie

Attualità