La burla dei falsi annunci: «In palio cento alloggi sfitti» 

Manifesti sui cartelloni del Comune. L’iniziativa #lacittàchevorrei. Parchi gioco al posto delle caserme di Gries L’ex Pascoli che diventa uno spazio di co-working artistico. L’aeroporto che chiude e si trasforma in orti solidali


Davide Pasquali


Bolzano. Sono comparsi nottetempo, sui cartelloni pubblicitari del Comune, per esempio in piazza Gries e in corso Libertà. Su un lato in tedesco, sull’altro lato in italiano. Buontemponi, ma un lavoro grafico fatto piuttosto bene. Scritte rosso municipale in campo bianco. Logo del municipio. Caratteri giusti. Giochi di parole fantasiosi e arguti. Difficile accorgersi di primo acchito si trattasse di una burla, ma poi, leggendo, risultava invece piuttosto chiaro.

Stiamo parlando di almeno quattro diversi tipi di manifesti, affissi pare senza il benestare del municipio e, soprattutto, per canzonare le istituzioni: Comune, Provincia, Esercito. L’azione non è piaciuta affatto al sindaco che, dopo una segnalazione da parte del giornale Alto Adige che chiedeva lumi al riguardo, l’ha condannata, segnalandola alla questura per l’identificazione dei responsabili.

In palio locali sfitti

Il primo manifesto si intitola: Lotto-sfitto. Sarebbe frutto dell’iniziativa denominata #lacittàchevorrei. Vi si legge: «Il Comune di Bolzano mette in palio 100 locali sfitti per chi vuole aprire un’attività culturale, artigianale o commerciale innovativa e sostenibile. Partecipa alla lotteria con il tuo progetto! Alle idee vincenti verrà garantito un affitto gratuito di 3+2 anni e una consulenza professionale». «Se sei interessato e vuoi partecipare alla lotteria - si legge più in basso - rivolgiti a urp@comune.bolzano.it». Accanto sta un logo che pare quello del Comune: scudo bianco con al centro stella e striscia rossa. Quella vera però è dritta, rigida, questa è invece un poco ondeggiante.

Orti invece dell’aeroporto

Il secondo manifesto reca invece: Aerop*orto. E recita: «Finalmente l’aeroporto di Bolzano chiude! L’areale verrà convertito in orti comunali solidali, diventando un luogo di sperimentazione, autoproduzione e convivialità aperto a tutt*». L’asterisco sta per tutti e tutte. Chi è interessato «e vuole prenotare un’aiuola», anche in questo caso deve scrivere all’ufficio relazioni col pubblico del Comune.

Parco giochi anziché caserme

Il terzo manifesto, se così è concesso dire, è ancora più sovversivo. Si intitola Bim bum bam. «In conseguenza dell’imminente svuotamento della caserma Vittorio Veneto, l’area verrà riqualificata come spazio libero per bambini e famiglie. Sarà un luogo di laboratori educativi per l’infanzia e di apprendimento libero attraverso la manualità e la partecipazione» Anche qui, info da richiedersi all’Urp del Comune via email.

Arte alle ex Pascoli

Infine, il quarto manifesto: «Neo-Pascoli». Vi si legge: «L’edificio dell’ex Liceo Pascoli verrà risanato e diventerà un centro artistico sperimentale. Sala concerti, sale prove, atelier artistici, officine cittadine e open-coworking. Lo spazio sarà co-progettato con un gruppo di cittadin* finanziato dalla Provincia Autonoma di Bolzano». Chi vuol far parte del progetto di co-progettazione, questa volta, oltre che all’Urp del Comune, può scrivere anche alla email della Provincia.

La condanna

«Una serie di improbabili iniziative di prossima realizzazione», le definisce una nota del municipio. «Si tratta evidentemente di "fake", ossia falsi. Probabilmente lo scherzo di qualche buontempone, che però cessa di essere tale nel momento in cui si diffondono notizie ed informazioni false, facendo riferimento ad indirizzi di posta elettronica veri, come quello riportato sui manifesti e relativo all'Urp comunale al quale i cittadini vengono invitati a rivolgersi per avere maggiori informazioni». Il sindaco Renzo Caramaschi, nel condannare tale episodio, comunica di aver già provveduto ad informare del caso la questura per un’eventuale identificazione dei responsabili. Ad ogni modo i cittadini sono invitati a non alimentare ulteriormente questa singolare, quanto impropria performance goliardica o presunta tale, evitando di rivolgersi all'Urp del Comune o alla Provincia, per chiedere informazioni».













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