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La candidata sindaco M5S: «Portiamo i lavoratori nei cda»

La proposta di Pifano (M5S): «Eleggiamoli nelle società partecipate»


di Elisabetta Bottoni


BOLZANO. Portare i lavoratori nei consigli di amministrazione delle aziende partecipate del Comune di Bolzano: è la proposta che il Movimento 5 Stelle promette di portare avanti se vincerà le elezioni.

«Se governeremo Bolzano – dice la candidata sindaco Caterina Pifano – sosterremo la voce dei lavoratori nei cda delle partecipate. Perché bisogna coinvolgerli nelle decisioni delle aziende per le quali lavorano, a vantaggio anche della produttività e della governance dell'azienda stessa. Se un'organizzazione ha obiettivi scollati da quelli di chi ne fa parte, lavora per gerarchia e potere» ha precisato Pifano a margine di un incontro - che ha visto maggiore partecipazione di sostenitori e candidati che di cittadinanza - organizzato ieri nella sala polifunzionale di via del Ronco, presenti i parlamentari Riccardo Fraccaro, Davide Tripiedi e Tiziana Cipriani, per parlare di lavoro e welfare.

Ma come saranno eletti i rappresentanti dei lavoratori? «Dai dipendenti stessi – ha spiegato un candidato del M5S, Michelangelo Zanghi - ma i criteri si decideranno in modo collegiale». Il grande cambiamento – sottolinea - “è che in tutte le partecipate, mi viene in mente Alperia, Saas, Mercati generali, e in tutte le Fondazioni avrà un peso la posizione dei lavoratori». L'ispirazione? «L'articolo 46 della Costituzione che dichiara il diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende. La Germania non ha questo articolo, eppure lo ha fatto a metà degli anni Settanta. Sarà una co-gestione. E ai lavoratori saranno dati gli strumenti, in termini di formazione, per essere preparati ad affrontarla». La conseguenza sarà – continua Zanghi - che «al posto di assessori trombati da riciclare, nei cda ci saranno i lavoratori».

Una proposta in linea con i cavalli di battaglia dei grillini: costi e nomine. «La riduzione dei costi della politica sarà su di noi, quindi visibile – dice Pifano – mentre diremo no a tutte le nomine politiche nelle società istituzionali. Mi serve un amministratore delegato? Allora si prendono tutti i curriculum, e sulla base di quello che i candidati hanno fatto e delle loro referenze, come si usa nel mondo anglosassone, si decide chi scegliere».













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