«La cannabis ci fa sopportare i dolori» 

Inaugurata la mostra “Cannabis is medicine” nel foyer del Capitol. I pazienti: «Disperati, il farmaco non si trova più» 


di Valeria Frangipane


BOLZANO. «Solo noi possiamo capire. La cannabis terapeutica ci aiuta a sopportare dolori indescrivibili, bisogna parlarne, fare informazione. Ci sono ancora troppi tabù da superare».

In Alto Adige sono circa 200 i malati di Alzheimer, Parkinson, sclerosi multipla, fibromialgia, epilessia, pazienti oncologici e neurologici con traumi cerebrali, forti emicranie, ictus ecc. che combattono su un doppio fronte: chiedono di demolire e smitizzare false credenze e chiedono aiuto alle istituzioni perchè il medicinale non si trova più in farmacia.

Ed è così che il “Cannabis Social Club” di Bolzano (nuova sede in via Dante 2) lancia la campagna informativa "Cannabis is Medicine”. «Con gli aiuti della Provincia abbiamo allestito la mostra inaugurata al Filmclub di via Dr. Streiter che andrà avanti fino al 19 dicembre che spiega cos’è la cannabis terapeutica». Il presidente Peter Grünfelder non ha dubbi: «Per decenni questa pianta in quanto droga è stata confinata ed accostarvisi provoca ancora grossi timori. Il tutto preclude ai pazienti la possibilità di prenderne quanto meno in considerazione i benefici medici». Roberto Pittini - medico - conosce molto bene i benefici sui pazienti con sclerosi multipla e artrite reumatoide: «L’ostacolo maggiore che ci arriva dal suo utilizzo è che ha un numero altissimo di principi attivi che danno sollievo ai malati di cui però non si parla ma contiene purtroppo anche il Thc, che è un principio attivo stupefacente di cui al contrario si parla moltissimo». Per cui l’informazione corretta serve ad abbattere un muro.

Ma c’è un altro problema grosso da affrontare perchè il medicinale è esaurito. «In farmacia non lo troviamo più». Ricordiamo che la cannabis può essere acquistata sempre e solo con ricetta e che i pazienti - a seconda della patologia - pagano in media dai 40 ai 200 euro al mese. Alcuni tipi poi sono a tutt'oggi introvabili perchè la richiesta - in tutta Europa - è sempre più alta e l'offerta insufficiente. La produzione italiana (iniziata solo pochi mesi fa) arranca come anche l'importazione dall'Olanda, colpa in questo caso dell'ultimo raccolto andato a male con un intero ciclo produttivo saltato. Molti farmacisti confermano l'estrema difficoltà del momento - parlano di situazione tragica per i malati senza più terapia, alcuni dei quali costretti a rivolgersi al mercato illegale dove non si trova - comunque - cannabis ad uso medico. A tutt'oggi sono praticamente introvabili, due medicinali. Il Bediol - prodotto in Olanda - e l'Fm2 - prodotto dallo Stabilimento chimico-farmaceutico militare di Firenze. Va un po' meglio per il Bedrocan, sempre di produzione olandese. Per uscire dall'impasse la produzione in Italia dovrebbe aumentare ed il ministero dovrebbe permettere l'importazione di quantità maggiori di cannabis.

Stefano Balbo, 53 anni, che convive da anni con una serie di patologie gravi, dà voce a chi soffre: «Avremo trovato la soluzione. Chiediamo alla Provincia se ci dà il permesso, di coltivare usando solo semi certificati un tipo di cannabis ad alto contenuto di Cbd (e basso contenuto di Thc)».













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