La città si «disseta» con due milioni di metri cubi d’acqua

Una giornata alla scoperta delle risorse idriche comunali: sei pozzi e due fonti assicurano l’approvvigionamento


di Bruno Canali


L'acqua, elemento fondamentale per la vita sul nostro pianeta, che spesso sprechiamo allegramente senza renderci conto dell'importanza che ha per la nostra stessa sopravvivenza. Anche per questo, per sensibilizzare i cittadini, l'assessorato all'ambiente ha organizzato questo fine settimana “Il cammino dell'acqua”, una giornata dedicata proprio alla conoscenza del sistema idrico che rifornisce Laives di acqua potabile. I numeri, per quanto riguarda la “sete” di Laives sono davvero impressionanti e li ha snocciolati durante la presentazione Heinrich Filippi, capo del cantiere comunale: «In media - ha spiegato il tecnico - durante l'anno pompiamo nella rete idrica di Laives qualche cosa come un milione e 900mila metri cubi d'acqua potabile, acqua che in massima parte finisce nelle case per l'uso domestico e in parte anche per irrigazioni, impianti antincendio ed edifici pubblici vari. Sei sono i pozzi che abbiamo sparsi sul nostro territorio: 4 a Laives città (zona scolastica e parco Marconi) il resto tra Pineta e San Giacomo e due le fonti di approvvigionamento. Complessivamente la nostra rete di distribuzione idrica è lunga più di 60 chilometri, cui si aggiungono altri 40 chilometri circa di fognature e ulteriori 40 chilometri per la raccolta e smaltimento delle acque bianche. Il funzionamento di fonti, serbatoi e pompe, viene monitorato costantemente e tutti i dati confluiscono in tempo reale al cantiere comunale, dove c'è un grande quadro sinottico che evidenzia minuto per minuto la situazione in atto».

Ieri quindi, nell'ambito dell'iniziativa voluta dall'assessore Dino Gagliardini, è anche stato possibile visitare alcuni di questi pozzi e serbatoi, come ad esempio quello che si trova accanto al parco pubblico di via Marconi, oppure il serbatoio a monte di San Giacomo, che compie cent'anni di vita ed è una testimonianza di “archeologia industriale” ancora perfettamente funzionante.

Tornando all'approvvigionamento idrico e alla necessità strategica di garantire a Laives acqua a sufficienza anche negli anni a venire, bisogna ricordare che si sta lavorando alla costruzione del nuovo serbatoio in galleria. Lo scavo è pronto all'imbocco della Vallarsa e nel grande spazio ricavato sotto la montagna troveranno posto le vasche che avranno una capienza massima pari a 3.144 metri cubi d'acqua. Così per i prossimi 50 anni Laives dovrebbe essere a posto, nonostante il prevedibile sviluppo demografico.

Il serbatoio attuale invece ha una capacità pari a 450 metri cubi e, come ha spiegato Heinrich Filippi, con una richiesta di acqua potabile che arriva anche a 200 litri al secondo, nel caso di un black out che bloccasse le pompe rimarrebbe un'autonomia idrica di 4 o 5 ore al massimo, dopo di che Laives resterebbe “a secco”.

Inoltre, il nuovo serbatoio in Vallarsa è stato anche dimensionato per fornire, in caso di emergenza, acqua all'impianto di sicurezza di cui è dotata la galleria della variante che passa nella montagna non molto distante da lì.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

le foto

Tende per Gaza a Bolzano: "Fermiamo il genocidio"

Tende per Gaza anche a Bolzano, in piazza Adriano, sull'onda della mobilitazione in atto in diverse città e università in Italia e all'estero. "Free Palestine", "Fermiamo il genocidio a Gaza", "Stop al massacro del popolo palestinese" si legge sugli striscioni. LE FOTO (DLife) 

Attualità