LA CRICCA DELL'IPESLe telefonate fra Zerbini e Grando"Fammi un ordine e ti  dò qualcosa"

Era il 14 dicembre dello scorso anno quando uno degli imprenditori coinvolti nello scandalo, e cioè Alessandro Zerbini, torna alla carica con i propri interlocutori di favore all’interno dell’Ipes per cercare di trovare nuove commissioni di lavoro. Le intercettazioni confermano le ipotesi dell'accusa


Mario Bertoldi


BOLZANO. Era il 14 dicembre dello scorso anno quando uno degli imprenditori coinvolti nello scandalo, e cioè Alessandro Zerbini, torna alla carica con i propri interlocutori di favore all’interno dell’Ipes per cercare di trovare nuove commissioni di lavoro.
L’azienda, specializzata in tinteggiature, è in difficoltà e c’è necessità assoluta di lavorare per incassare. In un incontro che ha con Stefano Grando, direttore del servizio all’inquilinato, Zerbini promette che gli avrebbe dato qualcosa.
Grando, secondo quanto contenuto nell’ordinanza di custodia cautelare, avrebbe aderito all’offerta, anche se indicando che sarebbe avvenuto «dopo». Ecco il testo dell’intercettazione da parte degli inquirenti.
Zerbini: «Ma...fammi un ordine che poi può essere o non può essere perchè dopo...alleghiamo le misure e quello c’è...Che nel senso, dopo Peter mi dirà fai questo, fai questo, fai questo...e lo quantifichiamo no...Però fammi un ordine che poi mi arrangio io dopo. E’ come un ordine che tu mi metti...non so 60, 70...poi quello che è...non so se mi spiego...»
Grando: «Si, però..possiamo ordinare..quell’altro no, però mettiamo sui 40 mila facciamo...»
Zerbini: «50 riusciamo?»
Grando: «Ne parlo con Peter»
Zerbini: «Poi lui può mettere varie...no, giusto?»
Grando:«No, mettiamo per la sistemazione del lotto, specifichiamo proprio bene»
Zerbini: «Ah, mi può mettere tinteggiatura del giroscale. Una cosa o l’altra...mi da qualche giroscale e mi riesco a venirne fuori»
Grando: «I giroscali sono extra a questo»
Zerbini: «E per cui tu riesci a...»
Grando: «Questo perchè i giroscale li mettiamo extra. Se vuoi lo facciamo sui 40 mila e così anche i giroscale, capito?...Un paio di giorni e ti dico quello che sarà, così non rischiamo...Vediamo un attimo quello, cosa riusciamo a fare qua»
Zerbini: «Riesci a sentirlo oggi Peter?»
Grando: «Si, si oggi pomeriggio gli parlo...oggi mi vedo con Peter»
Zerbini: «Così se domani riesci a farmi ste robette...riesco a sistemarmi»
Grando: «Vediamo cosa riusciamo a fare»
Zerbini: «No, così dopo ti do qualcosa»
Grando: «Si, dopo»
Zerbini:«Prima di Natale ti do qualcosa a te e dopo tiro fuori qualcosa..ancora dopo»
Grando: «Si, si, non preoccuparti...bene o male quel che riusciamo a fare...prima che io vada via».
Effettivamente, si legge nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice Silvia Monaco, in data 16 dicembre 2009 Peter Kritzinger attiva vari interventi per un totale di 82.298,40 euro interamente assegnati alla ditta Zerbini.
Nelle disposizione di intervento si fa riferimento alla tinteggiatura di un giroscala in un immobile Ipes di via Bari e alla sistemazione della facciata del cortile interno in un immobile Ipes di via Piacenza. Successivamente Zerbini, durante un colloquio nell’ufficio di Kritzinger, si accerta che il funzionario abbia dato la quota della tangente spettante a Grando, ottenendo risposta affermativa. Con l’approssimarsi delle festività natalizie dello scorso anno, tra gli artigiani indagati era stato notato del fermento. Mirco Moser, titolare della ditta individuale «RM», ha come cliente principale l’Ipes e assume una posizione di primo piano anche nei confronti degli altri artigiani coinvolti, E’ Moser - scrive il giudice Silvia Monaco - a gestire l’organizzazione di praniz e cene. Obbiettivo è sempre ottenere il favore dei funzionari nella compiacente assegnazione di lavori e liquidazione delle prestazioni. (ma.be.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità