La crisi colpisce duro: in città 112 famiglie povere

L’associazione “Alimentiamo la Solidarietà”: «Non sono solo extracomunitari» In cerca di aiuto pensionati, dipendenti rimasti senza lavoro, imprenditori falliti


di Bruno Canali


LAIVES. C'è la Laives che più o meno conosciamo tutti e c'è quella, parallela, che quasi sempre si vergogna nel mostrarsi così debole e indifesa, come sanno bene coloro che praticano la solidarietà verso i più poveri e sfortunati, come i volontari del gruppo missionario, che mandano avanti da qualche anno anche "Alimentiamo la solidarietà", il punto di distribuzione dei generi alimentari che si trova nella palazzina comunale in piazza Falcone e Borsellino, sopra la Croce Rossa.

Enzo Guderzo è stato appena rieletto presidente del gruppo missionario locale, in occasione dell'assemblea dei soci. Suo vice è Richard Stimpfl; Giusy Gullo Minchillo la cassiera; Raffaele Puglia segretario; Ovilio Gasparini probiviro e Pierangelo Maltoni revisore dei conti. Ed è lo stesso presidente Guderzo a tracciare un quadro sintetico dell'attuale situazione: uno squarcio sulla povertà e il bisogno d tante persone a Laives e non solo extracomunitari, come si potrebbe credere. "Certo non solo questi - dice Guderzo - perché qui arrivano anche tante persone nate e cresciute a Laives, italiani e tedeschi, persone che per svariati motivi, si sono trovare in una situazione di povertà, al punto da non poter soddisfare nemmeno i bisogni fondamentali. Attualmente le persone scritte sono 392 e rappresentano 112 famiglie in condizioni molto difficili. La maggior parte di queste persone arriva per chiedere soldi, ma purtroppo noi non ne abbiamo, anche se a volte riusciamo a dare una mano per pagare la bolletta della luce o le rette dei pasti per la mensa scolastica dei bambini. Qui distribuiamo generi alimentari e qualche capo di vestiario quando lo riceviamo, ma soldi non ne gestiamo. Per quando riguarda le persone in stato di bisogno, ci sono certamente anche extracomunitari, ma abbiamo casi di vedove che percepiscono la pensione sociale di 800 euro al mese e ne pagano 400-450 di affitto: come fanno a vivere? Tanti hanno perso il lavoro e abbiamo avuto addirittura anche due impresari finiti sul lastrico". Per accedere ad "Alimentiamo la solidarietà", dal primo gennaio occorre presentarsi con il Durp, lo stato famiglia e il codice fiscale, mentre gli operatori a loro volta debbono certificare ogni giorno entrate e uscite al banco alimentare di Trento.

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