La crisi si registra pure nel bidone del pattume

In forte calo la raccolta della spazzatura (-4,7%): si consuma e si butta meno La differenziata arretra al 65,9%, ma l’obiettivo è di arrivare al 70%


di Robert Tosin


BRESSANONE. La crisi si vede anche nel bidone della spazzatura. La lieve flessione già registrata nel 2011 è diventata tracollo nel 2012. Nel giro di due anni i cittadini di Bressanone producono il 7% in meno di rifiuti. In questo qualcuno ci legge un trend positivo: meno rifiuti in discarica, ambiente più pulito e meno sprechi. Ma la realtà è che quel 7 per cento in meno vuol dire che la gente ha stretto la cinghia e non consuma più come una volta.

L’Asm ha diffuso i numeri sulla raccolta in città relativi al 2012, elaborando alcune valutazioni che aiutano a fotografare la città, il suo servizio di raccolta e le abitudini dei cittadini. Niente come quello che si butta aiuta in effetti a dare una valutazione sullo stato di salute di una città.

Il primo numero che balza all’occhio è proprio quello che fotografa il calo del 4,7% dei rifiuti solidi urbani gestiti complessivamente a Bressanone (500 tonnellate in meno che porta a 11 mila tonnellate il totale della raccolta). Nel 2011 il calo era stato del 2,5% e si arrivava da tre anni di aumento più o meno marcato. «È un trend comune a tutta Italia - spiega Michele Bellucco, dirigente dei servizi ambientali dell’Asm - ed è da riportare senza dubbio ad un calo dei consumi generalizzato. Si compra meno, si consuma meno e quindi si butta meno. Lo testimonia anche un altro dato: il calo del cartone per imballaggi, ma non solo quello usato che raccogliamo noi (-3,1%). Pure il cartone nuovo, quello ordinato dalle aziende per incartarci i prodotti è in picchiata».

Di conseguenza anche i rifiuti riciclati sono in calo. «Anche in questo caso - spiega Bellucco - non è sintomo di un peggioramento della differenziazione, quanto proprio un calo complessivo di produzione di rifiuti». La percentuale dei rifiuti riciclati è scesa dal 66,2% del 2011 al 65,9% dell’anno scorso. In due anno si è perso lo 0,8%. Eppure in Asm c’è soddisfazione. Di fatto oggi si riciclano tutti i prodotti possibili. «Dall’anno scorso abbiamo avviato la raccolta anche degli imballaggi di plastica, non solo le bottiglie. Quindi è lecito attendersi un ulteriore miglioramento. Direi che l’obiettivo del 70% è raggiungibile, oltre non credo. La sensibilità dei cittadini su questo fronte è migliorata. Lo dimostra un aumento del residuo umido raccolto (+1,3%), segno che in casa si separa ancora meglio quello che si butta. Buona anche la “pulizia” dello scarto, nel senso che sono pochi i casi in cui si inquina il rifiuto differenziato rendendo vana la raccolta abbassandone la qualità. «Ci sono ancora alcuni casi dove si potrebbe fare meglio, ma sostanzialmente la risposta dei cittadini è positiva. A noi non resta che insistere sull’informazione».

Sono diventati più bravi anche bar e ristoranti che hanno contribuito con un + 7,9% al recupero di bottiglie di vetro e lattine. È andata meglio anche sul fronte dello smaltimento del residuo dello spazzamento strade, ma qui la differenza la fa piuttosto il clima: se in inverno servono tanto sale e sabbia, lo sporco da raccogliere sarà maggiore.

Tra le curiosità da segnalare un crollo dei rifuti ingombranti (anche qui si cambiano divani e poltrone con più cautela) e un’impennata di quelli elettronici. Un tracollo, invece, degli pneumatici usati. La vita delle gomme si allunga sempre di più, soprattutto a fronte della necessità di risparmiare. E così l’acquisto si rinvia all’anno seguente.

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