BOLZANO

La denuncia della trasmissione Le Iene sulla segretaria del senatore Zeller: "Chi la paga?"

Secondo gli autori del servizio la donna risulta lavorare in Senato e quindi pagata con i soldi pubblici, ma in realtà lavorerebbe per lo studio legale di Zeller a Merano



BOLZANO. Il titolo del servizio era: "Chi paga la segretaria del senatore Zeller?". La risposta nel servizio andato in onda ieri sera sul programma "Le iene": secondo gli autori della popolare trasmissione la donna risulterebbe lavorare in Senato dal 2014, per il gruppo per le autonomie di cui Zeller è il capogruppo, ma in realtà a Roma non l'avrebbe mai vista nessuno, in quanto lavorerebbe per lo studio legale del senatore Svp a Merano. Zeller, interpellato, ha negato. Del caso si sta occupando il presidente dell'aula Grasso.

Il video de "Le Iene" sulla segretaria di Zeller

Pubblicato da Alto Adige su Venerdì 18 marzo 2016

Questa la replica del senatore Zeller affidata ad una nota: "Il servizio diffuso ieri da parte della redazione delle Iene e che chiama in causa la mia persona, contiene una serie di affermazioni false, strumentali e faziose che alterano profondamente la verità dei fatti. La segretaria in questione è da molti anni una dipendente a tempo indeterminato presso il mio studio legale e per l'attività che svolge recepisce, da parte del mio studio, un regolare compenso come lavoratrice dipendente a tempo pieno. Non corrisponde, pertanto, al vero che sia il Senato a pagare il suo stipendio, come, invece, affermato dal servizio delle "Iene".   Come Presidente del Gruppo Per le Autonomie del Senato, in particolare  per il periodo in cui  mi trattengo in Alto Adige/Südtirol  (ossia 3 giorni alla settimana) ho esigenza di una collaboratrice che si occupi anche della mia corrispondenza in lingua tedesca,  degli appuntamenti e di altre incombenze per la gestione del Gruppo. Per quest'attività aggiuntiva svolta per il Gruppo Per le Autonomie, che nulla ha a che vedere con il lavoro che la persona in questione svolge nell'ufficio legale, la mia segretaria riceve un piccolo compenso. Tale forma di collaborazione  non richiede la presenza fisica  a Roma della persona che ne è titolare, in quanto non si tratta di un rapporto di lavoro subordinato con il Gruppo Per le Autonomie. Ho richiesto, per ulteriore certezza,  prima della stipula del contratto, un parere da parte del nostro consulente del lavoro. Ne ho avuto conferma in ordine al fatto che la modalità di collaborazione è assolutamente conforme alla legislazione vigente. Ne è prova anche il fatto che questo rapporto di collaborazione non sia mai stato contestato dalla società di revisori che controlla i bilanci del Gruppo Per le Autonomie. Tale forma di collaborazione é quindi lecita e corretta. Inoltre comporta per il Gruppo la soluzione meno onerosa per questa necessaria collaborazione. Per queste ragioni mi riservo, in ogni caso, il diritto di avviare un'azione legale contro la redazione delle  "Iene"".

 













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