La deputata: «Candidato donna o Frattini»

Due le strade per la «pasionaria» di Forza Italia. «Ho già trovato una figura capace di aggregare»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. La sera prima era da "Strega", al Viminale. In menu, "trance di verdesca al vino bianco con carote al gratin". Cena in onore di Puggy («l'amore della mia vita») che compiva tre anni. E la torta per il suo cagnolino l'ha fatta lei, Michaela. Puggy era molto in forma, ha scodinzolato tutto il tempo. La sera dopo, invece, da Benussi. Roma-Bolzano e ritorno. «Diciamo che alla prima cena mi sono divertita di più», confessa la Biancofiore. Anche perché al Viminale c'erano tutte le sue amiche. E gli amici di Puggy. A casa di Benussi no. «Beh, sono entrata», ho detto «ciao Giovanni Ivan, grazie dell'invito», e poi mi sono trovata davanti Holzmann...». Non un gran bel vedere per lei. Ma anche per lui. I due si odiano con buona pace delle forme. Al confronto, quello che si sono detti Fini e Berlusconi («che fai mi cacci?»... e giù insulti) , sono carezze. Poi, la vita e le disgrazie cambiano le cose. Più le disgrazie: come il tracollo prima del Pdl, poi di Forza Italia, poi delle alleanze a destra, poi dei candidati sindaci, poi delle vecchie amicizie. Insomma Benussi sta lavorando per loro. «Oddio - dice un consigliere di Michaela - anche per lui... Vuole tornare al centro della scena dopo la sua corsa con CasaPound". Ma anche, nel mentre, far tornare insieme il centrodestra o quel che ne resta. È stata una sorpresa per la pasionaria. «Avevo capito che a casa di Ivan ci sarebbero stati tutti. Non gliel'ho chiesto, è vero. Ma sa, agli inviti si fa così... Non è che rispondo: scusa, ma chi c'è?», dice adesso Michaela. Che, comunque, passata la sorpresa, non ci ha messo due secondi a riprendersi dalla choc. «Ne ho viste di peggio». Si sono stretti la mano e hanno cenato insieme. La Biancofiore il menu non se lo ricorda ma non è che abbia mangiato molto. Si giustifica: «Alla Strega vado per godermi il menu, qui a Bolzano c'è poco da godere. Ma Ivan non pensava neppure lui ai piatti, aveva altro per la testa». L'idea di Benussi è di provare a far dialogare tutti. Da Urzì, che a Roma ripensa ad An, a CasaPound, a Fratelli d'Italia e a FI. L'idea della Biancofiore è invece questa: «Ho in testa un paio di nomi per il sindaco. Ma questi vogliono scendere in campo solo con una coalizione forte e unita». I nomi sono uno a Roma e gli altri a Bolzano. A Roma ci potrebbe essere ancora Frattini («ma devono chiederglielo in ginocchio») a Bolzano sta invece costruendo una candidatura al femminile. «Una donna sindaco sarebbe bellissimo - dice- e bellissimo se accettasse quella che dico io». Una di area? «Una che non c'entra con i nostri partiti. Ma questo è bene. Le ho parlato a lungo. Lei è una figura capace di aggregare, perché non ha un passato politico». Conosciuta? «Molto. Anche per il suo lavoro...». Eccola, Michaela. È di nuovo tra noi. Anche tramite il suo fido tessitore Bertoldi. «Ma c'ero sempre. Ragazzi, io da Roma penso a Bolzano. E a Bolzano penso a quello che posso fare a Roma per noi. La sinistra è a pezzi. Quindi: o adesso o mai più. Per questo sono salita da Benussi l'altra sera». Dicono che pensi alle provinciali più che alle politiche. «Lasciamoli dire. Io Silvio lo sento tutti i giorni». Ma la Pascale no, ed è lei che decide... «Anche lei, anche lei. E sa che io sono un nome spendibile ovunque in Italia, sono un volto conosciuto, vado in tv, mi intervistano». Non c'era la Lega da Benussi. In Alto Adige la Lega guarda un poco a destra e un poco a Trento, dove c'è Fugatti che si sta immolando per superare anche la Svp nel bruciare le tappe dell'autonomismo a oltranza. Ma Michaela non fa una piega, come davanti a Holzmann dagli occhi di fuoco: «Calmi. Se Salvini sta a fianco di Berlusconi anche Vettori saprà a chi stare di fianco a Bolzano. E poi, attenti: quando anche loro vedranno chi saranno i candidati che metterò sul piatto...». O la candidata. Perchè la Biancofiore vede un municipio una signora. Come Puggy.

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