La destra tedesca: «Italiani come migranti»

Knoll: «Dovete integrarvi». Di Fede (Pd) e Tagnin (Uniti per Bz): «Basta accuse becere e razziste»



BOLZANO. Sale di tono la polemica sul cerimoniale - con gli Schützen in prima fila e il grappino a metà mattina - voluto dalla giunta provinciale in occasione della visita a Bolzano del presidente della commissione europea Jean-Claude Juncker. A far gridare allo scandalo i partiti italiani sono le affermazioni della destra tedesca, secondo la quale gli italiani devono imparare ad integrarsi, esattamente come i migranti. Per il consigliere provinciale di Südtiroler Freiheit Sven Knoll «come i migranti che arrivano in Sudtirolo devono essere disposti ad integrarsi, lo stesso vale per gli italiani. Non è il Sudtirolo che si deve adattare, ma viceversa».

Ancora più pesanti le parole del consigliere Andreas Pöder di Bürger Union, secondo il quale «la sfilata dei cappelli piumati e le salve sono una tradizione locale, mentre le tradizioni degli italiani non sono presentabili e profondamente antieuropee, trattandosi soprattutto di relitti fascisti e di spacconaggine imperialista».

Una violenza, anche nei toni, che ha indotto la segretaria provinciale del Pd Liliana Di Fede a chiedere alla Svp e a tutte le forze democratiche di prendere immediatamente le distanze da una destra tedesca sempre più volgare e razzista. «I cittadini italiani di questa terra non si fanno trascinare nella polemica da certe affermazioni provocatorie di una destra tedesca becera. Le dichiarazioni dei consiglieri provinciali Sven Knoll e Andreas Pöder - prosegue - sono oltremodo deliranti e francamente razziste. Ci aspettiamo che tutti ne prendano immediatamente le distanze al fine di stroncare definitivamente un gioco pericoloso che rischia di minare la convivenza pacifica che, faticosamente, è stata raggiunta negli ultimi 70 anni». Per Di Fede «questo non è il momento della timidezza e di calcoli elettorali. Le forze democratiche tutte, di tutti i gruppi linguistici, devono rispondere con forza a questa ridicola provocazione di personaggi che vogliono riportare indietro le lancette dell'orologio e chiudere la nostra terra in una ridotta nazionalista».

Altrettanto dure le parole di Mario Tagnin, ex candidato sindaco e consigliere comunale di «Uniti per Bolzano». «Basta con le offese e con le provocazioni gratuite. Gli italiani, se Pöder e Knoll non dovessero averlo ancora capito, non sono secondi a nessuno e tantomeno ad una destra così volgare e razzista. Chi non vuole condividere l’autonomia con gli italiani nati e cresciuti qui dimostra di essere ignorante. Non possiamo sempre stare zitti e abbassare la testa. La Volkspartei farebbe bene a smarcarsi da queste prese di posizione davvero allucinanti».

Nella giornata di ieri, almeno, la Svp ha preferito tacere, pur di non mettersi in contrapposizione proprio con Bürger Union e Südtiroler Freiheit, che stanno facendo a gara - di giorno in giorno - per accaparrarsi i voti anti-italiani.(max.bo.)

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