LA FESTA DEI 50 ANNI

La diocesi festeggia il giubileo

Nel libro storico, passaggi sul caso don Carli e la lotta alla pedofilia



BOLZANO. Insieme. Parte da questa parola il giubileo della Diocesi di Bolzano e Bressanone che il prossimo mercoledì celebrerà i primi 50 anni di vita. Il 6 agosto 1964, infatti, a Castel Gandolfo papa Paolo Vi sottoscrisse le bolle che ridefinivano i confini episcopali sancendo, di fatto, l’attuale conformazione diocesana. Fondamentale l’input arrivato a Roma da Joseph Gargitter, allora vescovo di Bressanone.

Il 6 agosto 2014 alle 10 appuntamento nel duomo di Bressanone per la messa dedicata all’evento. Ospiti i vicini di casa: l’arcivescovo trentino Luigi Bressan e il collega di Innsbruck Manfred Scheuer. Un Euregio della cristianità.

Nel frattempo ieri sono state presentate due iniziative specifiche per questi cinque decenni di cammino: la medaglia fresca di conio e la pubblicazione “Insieme” curata da Martin Pezzei e Karl Gruber. La prima riporta l’effige della Madonna con il bambino accanto ai due patroni dicoesani Cassiano e Vigilio, mentre il secondo ripercorre la storia di una Chiesa sempre ben radicata sul territorio. “Insieme - spiega Pezzei - è la parola che riunisce l’orizzonte spirituale e culturale di azione dei quattro vescovi che hanno guidato la Chiesa provinciale. Gargitter, Wilhlelm Egger, Karl Golser e Ivo Muser hanno sempre insistito sul concetto della comunione delle diversità. E’ la chiave di lettura”. Nel volume si affrontano di petto anche temi delicati di questi anni: primo fra tutti il caso di don Giorgio Carli. In una pagina le foto del processo e una didascalia secca e indicativa: “Egger era profondamente convinto dell’innocenza del sacerdote”. Un pensiero è dedicato anche alla malattia che colpì Golser fino a farlo desistere.

Si inserisce nel solco della tradizione il commento di Muser: “La Chiesa è in divenire e la storia ci serve a mantenere la strada per il presente e il futuro. E’ fondamentale che le diversità non vengano percepite solo come potenziali difficoltà, ma possano essere considerate delle splendide opportunità di crescita e ampliamento. Solo insieme possiamo essere Chiesa”. (a.c)













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