La fiera Tipworld si restringe ancora: il futuro preoccupa

L’esposizione alberghiera e della casa soffre il momento Calano le aree per gli stand e gli incassi per sopravvivere


di Aldo De Pellegrin


BRUNICO. La presentazione del consuntivo della TipWorld 2014 alle componenti societarie ed alle associazioni professionali di categoria interessate, ha fornito ieri l'occasione al direttore generale della fiera Reinhold Marsoner, per guardare al futuro della manifestazione commerciale per l'hotellerie e la casa che da 36 anni ha radicato la sua esistenza nel cuore della Val Pusteria. La TipWorld, ha avuto occasione di ricordare Marsoner, è una fiera commerciale atipica per la sua categoria, in quanto non dispone di un'infrastruttura stabile, bensì si svolge in una struttura a tendopoli che ha nella flessibilità sia la sua forza che la sua debolezza. La forza è quella di rispondere in ogni edizione alle esigenze del momento mentre la debolezza è rappresentata dal lavoro che essa nasconde annualmente dietro le quinte di quattro giorni di evento fieristico, sintetizzato in 9 settimane di lavoro per il montaggio e smontaggio delle strutture oltre alla grande mole di prestazioni più o meno volontarie per la gestione dei servizi accessori. I risultati, dal 2010, anno del nuovo corso della TipWorld al 2014, parlano al momento di una manifestazione più o meno stabile, con un indice di soddifazione di oltre il 90%, con un trend di visitatori che oscilla fra le 17.500 e le 20 mila unità per un numero di espositori che supera sempre le 230 aziende.

Ciò che invece preoccupa il direttore Marsoner, è il regolare e costante calo della superficie espositiva affittata dalle aziende, che nei quattro anni appena trascorsi è calata di oltre 800 metri quadrati, scendendo da 6.300 a 5.500 metri quadrati venduti. Tradotti in introiti, ha spiegato Marsoner, significano circa 25 mila euro in meno, che non consentono il pareggio e che, anzi, indirizzano la TipWorld verso un destino colorato di rosso. Con tutte le conseguenze che, in questi casi, ne derivano. Un grido d'allarme ed un appello, quelli del direttore Marsoner, che sono stati indirizzati ieri sia al comune di Brunico, che alla Cassa Raiffeisen, socia dell'Ente fiera di Bolzano nella TipWorld srl, e pure alle associazioni di categoria che finora hanno rappresentato uno dei sostegni più importanti della fiera, affinchè si trovino e si mettano in pratica delle idee e delle iniziative capaci di riportare gli espositori, soprattutto quelli pusteresi, è stato detto, che sono solo il 30% del totale, sotto il tendone della TipWorld e invertire così un trend che può diventare pericolosissimo per l'esistenza stessa della manifestazione. In questo senso, già l'incontro di ieri, al Forum Raiffeisen di Brunico, ha gettato le basi, sul piano delle idee e delle prime iniziative, per allestire un'edizione 2015 che possa fare intravvedere i segnali di una svolta.













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