La gioia di Scafariello «Siamo alpini, ora sapete cosa significa»

Il presidente provinciale dell’Ana: «È filato tutto liscio Non è un caso: l’adunata è festa ma con regole rigide»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Ferdinando Scafariello finalmente si rilassa. Il presidente provinciale dell’Ana è uno dei vincitori della scommessa di portare l’adunata nazionale degli alpini a Bolzano. Scommessa doppia, per le incognite tecniche e politiche: una città di medie dimensioni, con un fiume di persone che sarebbe arrivato solo dalla direzione sud (moltiplicando i problemi organizzativi), calato in un territorio mistilingue. «E infatti un po’ di paura ce l’avevo, non siamo robot» ammette Scafariello. Robot no, ma nemmeno incoscienti. «E’ stato studiato tutto, ma il brivido della vigilia non te lo toglie nessuno». L’intervista del giorno dopo è dedicata solo alla gioia.

A cose fatte, come definirebbe l’adunata?

«Un evento enorme, resterà nella memoria. Ho una immagine simbolo per ogni giorno».

Iniziamo da venerdì.

«La sfilata della bandiera venerdì sera. Mi aspettavo un po’ di gente. C’era una folla, qualcuno piangeva e ci siamo commossi anche noi».

Sabato?

«Direi la messa in Duomo. Il vescovo Muser con quella sua omelia così toccante dedicata alla convivenza. Ho capito che ci eravamo capiti. Agli alpini interessava fare l’adunata a Bolzano per mostrare cosa sanno fare. Nient’altro. Quando in chiesa è arrivato Luis Durnwalder mi sono sentito ancora più tranquillo. La Provincia ha lavorato molto per l’adunata, ma vederlo lì mi ha dato serenità. Ci siamo guardati, gli ho detto “vedrà presidente, andrà tutto bene”. Il giorno dopo alla sfilata ci siamo rivisti sulla tribuna. Mi ha detto “avevo un po’ di paura”, “anch’io, presidente, ma ora possiamo rilassarci ”».

L’immagine di domenica.

«Il momento in cui abbiamo sfilato noi altoatesini. Erano le 20, i bolzanini erano in strada dalla mattina, ma hanno iniziato a fare un tifo da stadio. Sono stato felice per il sindaco Spagnolli, che si è preso una montagna di applausi, e per il comitato organizzatore, cui urlavano “tornate presto”».

Quale difficoltà organizzativa citerebbe?

«Mi è dispiaciuto che ci siamo dovuti appoggiare a ditte esterne per certi lavori di allestimento, bandierine e impianti elettrici nei campi. Sarebbe stato bello fare tutto con le nostre forze di volontari, ma in Alto Adige non siamo abbastanza».

Non cita la viabilità come prima preoccupazione ? Adesso sappiamo che è andato tutto bene, ma alla vigilia non sembrava scontato

«Domenica sono arrivati mille pullman. Certo che avrebbero potuto avere un effetto pesante, ma non è un caso se è andato tutto bene: Comune, protezione civile provinciale e protezione civile dell’Ana avevano predisposto un piano articolato, che teneva conto di diversi scenari che avrebbero potuto verificarsi».

Si aspettava una simile accoglienza dei bolzanini?

«Così no, impossibile sperarci. Ma in fondo ero pronto a scommettere che sarebbe stata una bella cosa. A chi mi diceva che sarebbe scappato da Bolzano per evitare la confusione rispondevo “ripensaci, resta a guardare. Non per forza ti deve piacere, ma ti perderesti una occasione”».

Spagnolli ha parlato di occasione persa dagli Schützen, che hanno rifiutato l’invito a sfilare con voi.

«Ha ragione. Abbiamo teso una mano e ci dispiace che non l’abbiamo accettata. Con noi sfilano gli eserciti di tutto il mondo. Alla adunata non si fa politica. Ognuno di noi ha le proprie idee, ma devono restare fuori. Siamo alpini e basta».

Le adunate sono sempre a rischio di infiltrazione. È vero che a Bolzano , proprio per la delicatezza politica dell’evento, al vostro servizio d’ordine è stato chiesto di essere particolarmente attento?

«Non direi. Siamo sempre molto rigidi nelle nostre regole. Chi non è a posto viene tirato fuori dalla sfilata e anche durante la festa del venerdì e del sabato cerchiamo di mantenere il decoro nel divertimento: non ci piace chi disturba le ragazze, non ci piacciono i trabiccoli. E’ la festa degli alpini, non una carnevalata. Figuriamoci se ci piacciono i provocatori».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità