La grappa al pane del “titano” di Malles vince a Salisburgo

Due anni di prove ed esperimenti per affinarne la ricetta: grappolo di medaglie nella gara internazionale di distillatori


di Bruno Pileggi


MALLES. Si era tuffato un paio d’anni fa nel mercato della distillazione della grappa, un po’ per scommessa con se stesso e un po’ per trovare una risposta alla crisi. In brevissimo tempo ha raggiunto il top del settore.

Lui è Alessandro Secci, giovane imprenditore di Malles, che nel concorso internazionale di Salisburgo - un punto di riferimento del settore dei distillati - ha raccolto medaglie a grappoli in diverse categorie. «All’inizio – dice – i gradini di quel podio sembravano altissimi, quasi impossibili da scalare. Ora mi sono reso conto che non appartengono più solo ai “titani” della distillazione, ma che con convinzione nelle proprie capacità imprenditoriali si possono raggiungere». Convinzione ma anche una buona dose di capacità e creatività.

Coadiuvato dalla consorte, Secci si è presentato nella città austriaca forte dell’esperienza maturata in questi due anni di attività frutto di un intenso lavoro in laboratorio, fatto di una miriade di sperimentazioni. Si è confrontato in un panorama composto da 183 distillatori provenienti da undici nazioni. La “pazza idea” (così la definisce lui) che gli ha aperto la strada alla scalata è stata quella di presentare un distillato al “Paarlbrot”, il pane tipico della Venosta a base di farina di segale, frumento e farro, prodotto che gli è valso una medaglia di bronzo.

Dalla quale ne sono scaturite varie altre, grazie per esempio ai distillati di ciliegia e di albicocche. Della Venosta, naturalmente.

L’avventura imprenditoriale di Secci, che in quanto appartenente alla piccola comunità italiana della valle diventa mosca bianca nella produzione delle grappe venostane, altrimenti esclusivamente di “lingua tedesca”, inizia un paio di anni fa, dopo una parentesi lavorativa alla bio-distilleria Steiner di Malles. La distillazione è una sua vecchia passione, probabilmente perché in qualche modo lo riporta alle sue radici. Da ragazzo, quando con i genitori andava in vacanza in Sardegna, e più precisamente a Pauli Arbarei in provincia di Cagliari, spesso il nonno lo portava nel podere di una tenuta dove coltivava di tutto. «In quella terra si respiravano gli odori ed i sapori mediterranei: il pane, la pasta ed il vino», raccontava Alessandro all’inizio della sua esperienza da distillatore. «Tutto fatto in casa, sempre e comunque secondo tradizioni che si tramandavano da padre in figlio senza nulla di scritto. Ma la grappa, l'amato filu'e ferru, il "filo di ferro", era il vero capolavoro. Ecco, a distanza di anni, credo di poter affermare che la mia passione per la distillazione sia nata, inconsciamente, in Sardegna».

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