La Lega perde altri pezzi Strappo di Nevola e Hristov 

Il Comune . Il capogruppo e il consigliere lanciano accuse sulla gestione e le guerre interne Entreranno nella lista Oltre di Zanin. «Gravi scorrettezze. Già partita la guerra per le provinciali»



Bolzano. La Lega perde altri pezzi. Questa volta se ne vanno due consiglieri comunali. Quattro mesi dopo il ballottaggio, se ne vanno il capogruppo Luigi Nevola e il consigliere Mirche Hristov. Resteranno in Comune, annunciano, all’opposizione, ma con la Lega, questa Lega, non vogliono avere nulla a che fare. Pare scontato l’ingresso nella lista civica «Oltre» di Roberto Zanin. Le ragioni vengono spiegate in due lettere inviate ieri dai dimissionari. Toni pesanti. Con i due consiglieri, Oltre arriverà a sette eletti, come Svp e Pd, mentre la Lega scenderà a cinque.

Nei mesi scorsi hanno lasciato la Lega o hanno deciso di non ricandidarsi volti conosciuti come Sergio Fizzotti, Renato Dian, l’ex consigliera Samanta Pramstrahler e Michela Corruggiero, per citarne alcuni. Lo stesso Nevola aveva prima deciso di non candidarsi, poi ci aveva ripensato. Con il deputato e coordinatore cittadino Filippo Maturi i rapporti non sono migliorati. Nevola era tra coloro che più credevano nella vittoria di Zanin sindaco. La sconfitta e le critiche sulla conduzione della campagna elettorale per le comunali hanno fatto il paio con il mancato ingresso in consiglio provinciale nel 2018. In generale la Lega altoatesina si trova periodicamente alle prese con guerre interne, senza esclusione di colpi. L’attuale commissario provinciale Giuliano Vettorato prende atto dello strappo e commenta: «A livello personale mi dispiace molto. Parlerò con entrambi, voglio capire cosa sia successo». Così Maturi: «Mi dispiace anche per il rapporto personale che ho con entrambi, avrò modo di parlare con loro per capire quali siano effettivamente le motivazioni».

Nella sua lettera agli iscritti Nevola rivendica gli anni di militanza, «senza mai lamentarmi o protestare». Poi l’affondo: «Nel corso degli anni le dinamiche nel partito sono molto cambiate. Sotto la guida del commissario Maurizio Fugatti la Lega aveva una visione politica e i militanti venivano considerati parte fondamentale del movimento, non come meri strumenti utili solo per realizzare gli obiettivi personali di pochi privilegiati». Alle provinciali del 2018, con la Lega nazionale all’apice del successo, nel partito si sono create, scrive Nevola, fazioni in contrasto l’una con l’altra». Sono state commesse, accusa, «gravi scorrettezze tra persone che avrebbero dovuto collaborare per portare in provincia l’agognato cambiamento». La logica delle squadre avversarie, secondo Nevola, si è riproposta alle comunali del 2020, contribuendo «alla sconfitta elettorale». Il gruppo in consiglio comunale, secondo l’ormai ex capogruppo, «è diviso in due gruppi contrapposti che fingono di collaborare, ma in realtà cercano ogni scusa per scavalcarsi, utilizzando la figura del capogruppo per colpire il commissario cittadino». In sintesi, accusa Nevola, «la corsa alle provinciali è già partita». Nella lettera di Hristov la delusione di un neo eletto: «Ho provato a proporre idee per la soluzione di piccoli problemi che colpiscono la nostra comunità. Da parte di quello che doveva essere il mio gruppo ho ricevuto una totale chiusura». La dirigenza, secondo Hristov , «è stata come un muro di gomma». Non ci sono le condizioni per proseguire, spiega, «senza confronto costruttivo non ci può essere crescita né della comunità né del gruppo né personale». FR.G.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Altre notizie

Attualità