La Lega punta su tre eletti e alla giunta 

Il commissario Bessone (capolista) inizia i colloqui per le candidature: «No alleanza con M5S. La Svp? Corteggia la ministra»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Passare da zero a tre consiglieri in cinque anni. È questo il sogno della Lega per le provinciali di ottobre. Letti i sondaggi, viene considerato il risultato da sognare. In subordine, due eletti sembrano a portata di mano. Diventati il carro dei vincitori, la Lega altoatesina studia i passi per candidature e alleanze. La scommessa questa volta è entrare in giunta, trainati dal governo nazionale. È il riconosciuto timore del Pd. Su questo scenario il commissario Massimo Bessone dà una lettura con i piedi piantati per terra: «Può essere che la Svp stia valutando un cambio di maggioranza. Senza un buon risultato nostro, non se ne parlerà nemmeno. Credo che la Svp in questo momento stia valutando come si svilupperà il rapporto con il governo, per poi eventualmente aprire a noi su Palazzo Widmann». La Svp ha iniziato il corteggiamento con la ministra degli Affari regionali Erika Stefani. Bessone conferma e descrive la situazione: «Mi sento tutti i giorni con la ministra. Mi sembra di avere capito che le arrivano sollecitazioni continue degli eletti. Per evitare di immischiarsi nei giochi di correnti della Svp, si muoverà a livello istituzionale. La sua disponibilità verso l’autonomia speciale è dichiarata e reale». Annunciata la convocazione di un incontro al ministero con i presidenti Arno Kompatscher e Ugo Rossi.

Bessone ieri ha partecipato a Milano al consiglio federale della Lega con Matteo Salvini, impegnato nel caso della nave Aquarius, che ha spaccato l’Italia in due. La Lega, dice Bessone, «è tutta con Salvini. Nessuno vuole che muoiano delle persone, ma bisognava dare un segnale. I risultati sono arrivati». Sulle provinciali Bessone torna da Milano «con la piena fiducia di Salvini». Il messaggio è indirizzato ai rivali interni: «Comporrò io la lista per le provinciali, naturalmente con il via libera di Milano». Sono iniziati i colloqui per le candidature. Salvo sorprese, Bessone sarà il capolista. Sarà una lista leghista. «Non faremo alleanze. Non servono per la legge elettorale e non possiamo permetterci di sbagliare, visto il momento favorevole», spiega Bessone. Proposte ne arrivano, da movimenti di centrodestra e singole persone. Contatti in corso con i Ladins Dolomites. Nessuna alleanza prima del voto neppure con il M5S, collega di governo. «Ragioniamo in termini di alleanza di centrodestra», risponde Bessone. Dopo le elezioni, con i numeri sul tavolo, si vedrà. Nella lista entreranno gli eletti nei consigli comunali e nei quartieri. Bessone chiarisce però: «Verrà candidato chi vuole il bene del partito». A Bolzano, candidatura possibile, tra gli altri, per Carlo Vettori, Luigi Nevola, Kurt Pancheri, Kevin Masocco. Vettori, che ha votato «no» al governo con il M5S, sottolinea: «Ho espresso la mia opinione, ma ora sostengo Salvini, altrimenti me ne sarei andato. Non credo che questo possa condizionare la candidatura». Non ci sarà l’assessore di Laives Giuliano Vettorato: «È importante che resti a Laives a dimostrare che sappiamo lavorare bene. Se non mi chiederanno un ripensamento, non mi candiderò, mentre ho chiesto la disponibilità ai consiglieri Dallago, Galilieo e Brugnara».

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