il centrodestra 

«La legge elettorale va rifatta» 

Biancofiore: «Incostituzionale». Pressing lista unica, arriva Meloni



BOLZANO. Il tempo per modificarla è quasi scaduto, ma Michaela Biancofiore (Forza Italia) lancia nella campagna elettorale il tema della legge elettorale provinciale: «È palesemente incostituzionale su un punto. Trovo allucinante che nessuno se ne sia accorto prima. Va cambiata, altrimenti qualsiasi comitato di cittadini potrà ricorrere contro i risultati delle elezioni provinciali», sostiene la deputata. Il tema è l’accesso alle candidature, come previsto dalla legge provinciale n.14/2017. Secondo l’articolo 6, sono eleggibili a consigliere provinciale «i cittadini residenti in un Comune della regione alla data della pubblicazione del manifesto di convocazione dei comizi elettorali». Così Biancofiore: «È evidente la violazione dell’articolo 51 della Costituzione, che garantisce a tutti i cittadini pari diritto di accesso alle cariche pubbliche». Un caso simile, ricorda, si verificò nel 2015, quando il consiglio regionale dovette modificare in tutta fretta la legge per le elezioni comunali: «C’era il sogno di candidare Frattini, ma sarebbe stato impossibile, perché la legge prevedeva quattro anni di residenza».

Sulle provinciali il centrodestra altoatesino è ancora in alto mare. Forza Italia, Alto Adige nel cuore e Fratelli d’Italia ancora sperano di convincere la Lega a dire sì alla lista unica. Incassato il no del commissario leghista Massimo Bessone, le trattative si sono spostate tra i big a Roma. Ma domani alle ore 11 Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, sarà a Bolzano per spingere sulla alleanza, annunciano Marco Galateo e Alessandro Urzì. Per l’occasione, la proprietà presterà per un giorno la storica sede di via Locatelli. Urzì ha messo sul piatto la sua rinuncia a priori a ogni ruolo in giunta. Galateo incalza la Lega: «Insieme potremo eleggere cinque consiglieri. La Lega giustamente rivendica centralità. Non abbiamo alcun problema a garantire il ruolo di capolista a Bessone, seguito da un candidato indicato da Forza Italia e poi Urzì». Il problema, segnala Galateo, è che non c’è stata ancora una sola riunione del centrodestra «e tra un mese vanno depositate le liste».













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