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La Lub scala la classifica dei migliori atenei al mondo

La classifica premia il rapporto numerico studenti/docenti e la situazione occupazionale dei neolaureati. Ma carovita e carenza di alloggi rappresentano un forte rischio



BOLZANO. La Lub è come una neopromossa nella massima serie che, partita in coda, sta scalando posizioni su posizioni: ventiquattro nell'ultimo anno. Non poco, considerando che gli avversari sono numerosi - in totale 673 atenei in tutto il mondo - e molto agguerriti.

La classifica viene stilata da un ente terzo autorevole come il "The" (higher education Young University ranking), in pratica il monitoraggio globale delle università fondate meno di cinquanta anni fa. La Lub è passata dal 114esimo posto nel 2022, al 92esimo l'anno passato, fino al 68esimo di oggi. In più, Bolzano è quinta tra i diciannove atenei italiani che sono inseriti nel ranking del The: davanti alla Lub solo la prestigiosa Scuola Sant'Anna di Pisa, l'Humanitas di Milano, il San Raffaele sempre di Milano e Roma Tor Vergata.

«La nostra reputazione internazionale continua a migliorare - commenta il rettore, Paolo Lugli - e ci spingono a migliorare ancor più i rapporti con le imprese, a far crescere la componente legata all'innovazione». In effetti, guardando ai parametri sui quali viene costruito il ranking delle giovani università, balza all'occhio la ragione per la quale la Lub ha avviato questo suo molto veloce processo di risalita verso il vertice in Italia e tra le oltre seicento università mondiali. In particolare The, tiene conto del rapporto numerico tra docenti e studenti - e quindi dell'attenzione che l'ateneo pone nei confronti del singolo allievo -, le citazioni nelle pubblicazioni dei ricercatori all'interno dell'istituzione - e qui il dato fornisce indicazioni precise sulle performance degli apparati di ricerca interni -, e poi, non ultima, la situazione occupazionale dei neolaureati. In questo caso, si rileva quanto l'ateneo sia in grado di fornire livelli di istruzione adeguati alle richieste del mercato del lavoro e di quanto dunque sia capace di tenere i contatti col mondo dell'economia e con le imprese o le istituzioni culturali.

Questo spiega la capacità di attrazione della Lub e anche la sua continua ricerca di docenti in grado di mantenere alto il livello complessivo dell'apparato. A fronte di questi successi, resta il rischio («per noi il più grosso», conferma il direttore Mathà) che lo sviluppo Lub possa essere frenato dalle carenze logistiche del territorio: carovita e mancanza di alloggi per gli studenti. P.CA.













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