La Madonna Pellegrina torna sulle spalle dei fedeli

Grande partecipazione alla processione lungo le strade di Don Bosco Assenti giustificati Alpini e Schützen: i parrocchiani si offrono di fare i portatori


di Alan Conti


BOLZANO. Le tradizioni cristiane vanno difese all’interno di un Natale che rischia di perdere il manto spirituale che dovrebbe avere. Lo spettro del consumismo è ormai da anni spauracchio di chi vorrebbe un Avvento più radicato al suo originale significato di attesa nella venuta del Bambin Gesù. Timori che svaniscono di fronte al bagno di folla con cui è stata salutata ieri pomeriggio la tradizionale processione della Madonna Pellegrina lungo le strade di Don Bosco.

In centinaia hanno voluto salutare questa statua arrivata negli anni ’50 nel rione e presto diventata simbolo di un’identità: religiosa e territoriale. L’edizione numero 69, dunque, è stata favorita da un clima mite che ha portato i fedeli tra la piazzetta di fronte alla Chiesa di Santa Maria in Augia e l’interno della Chiesa di Don Bosco passando per via Cagliari, via Palermo, via Milano e via Parma. Molti con le lanterne in mano a creare un’atmosfera particolarmente coinvolgente: tante anche le famiglie per un momento di vero raccoglimento.

«E’ una tradizione importante - spiega il parroco di Don Bosco don Gianpaolo Zuliani - perchè affonda le sue radici nella storia di queste strade. Eravamo un po’ preoccupati per l’assenza di Alpini e Schützen che ci hanno sempre dato una mano, ma i parrocchiani hanno dimostrato un cuore enorme». La vicenda è presto spiegata: le penne nere erano impegnate al Mercatino delle Api (vedi articolo a fianco), mentre a San Paolo si teneva la ricorrenza dei 50 anni dalla scomparsa di Sepp Kerschbaumer che ha tenuto occupati i tiratori. Ergo nessuno poteva materialmente curarsi di portare la statua: un’operazione, va detto, per nulla facile. Enrico Broccanello, presidente dell’Unitalsi Alto Adige che da anni coordina il lavoro dei protatori, non si è dato per vinto e ha cominciato a reclutare volontari direttamente tra i parrocchiani. Tra gli iscritti alla sua associazione, a Comunione e Liberazione e semplici residenti che hanno voluto dare una mano sono saltate fuori due squadre e mezzo. Presenti anche alcuni fedeli di San Pio X nell’ottica della nuova fusione messa in atto tra le due parrocchie.

«Una ventina di persone, tutte necessarie perchè il complesso della Madonna va sostenuto con forza».

Tutto, in ogni caso, è filato liscio con la processione che ha vissuto due soste significative alle case di cura e riposo “Villa Europa” e “Don Bosco”.













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