«La nostra missione, fare i guastafeste»
Pöder guida il movimento che ha fatto del «no vax» una bandiera: «In Consiglio proposte e controllo della maggioranza»
BOLZANO. Andreas Pöder sta chiudendo la sua quarta legislatura e prova a tornare in consiglio provinciale per la quinta volta con la lista del «suo» movimento BürgerUnion, già Union für Südtirol, in cui milita nel 1991 e che riuscì a scalare fino ad arrivare nel 2007 alla rottura con Eva Klotz, che uscì con il suo gruppo per fondare la Stf. Da allora Pöder (51 anni, di Lana) è rimasto solo in consiglio provinciale, ma «grandissimo guastafeste». La medaglia è autoattribuita ed è il suo vanto: «In Consiglio porto molte proposte, una pioggia di mozioni, che spesso vengono approvate», racconta, «ma il mio primo dovere come forza di opposizione è rompere le scatole alla Svp e alla giunta. Ha perfettamente ragione Hans Heiss dei Verdi, che nel suo discorso di commiato ha detto che questa è stata la sua peggiore legislatura. Le minoranze non sono mai state tanto forti nei numeri come in questi cinque anni e tanto deboli nella azione», dice Pöder, «A fare ostruzionismo alla riforma sanitaria ci siamo trovati alla fine solo io e Walter Blaas dei Freiheitlichen. Avremmo potuto mettere alle strette la Svp tante volte e non è accaduto». La BürgerUnion si presenta con 23 candidati. Il movimento viene inserito nella categoria «destra tedesca», ma Pöder (in passato al centro di polemiche per sue dichiarazioni) da tempo preferisce mettere in primo piano altri temi. «Non mi ritrovo neppure nella definizione di destra», dice, «Il nostro partito è più impegnato su temi del sociale, della famiglia, della sanità. Sull’immigrazione siamo critici, questo è ovvio, chiediamo uno stop». Sempre più sfumate le sue posizioni anche sui temi etnici. Nel programma al punto 11 c’è il capitolo «Südtirol libero-Euregio Tirolo», che in due righe rivendica il diritto all’autodeterminazione e una autonomia svincolata da legami statali. La parola che ricorre di più nel programma è libertà. La sintesi è, appunto, «libertà, salute, famiglia, sociale, Heimat».
Negli ultimi due anni Pöder si è ritagliato un ruolo nel movimento «no vax». La battaglia per la libera scelta ha attraversato molti dei partiti provinciali, ma nessuno l’ha cavalcata come Pöder. La sua eventuale rielezione la dovrà anche a questo martellamento. La raccolta di oltre 10 mila firme per il suo disegno di legge, decine di assemblee, la coltivazione di rapporti in Trentino e nel resto d’Italia. Nella lista, dice, «ci sono persone con opinioni diverse su questo tema, ma tutte condividono la libertà di scelta».
Tra i candidati c’è Elmar Baldo, di Salorno, rappresentante locale del partito «Siamo», fondato da Dario Miedico, il medico radiato, che è diventato una delle figure di riferimento in Italia del «free vax». Ida Lanbacher, già Svp, è invece una figura molto nota nel mondo dell’associazionismo legato alla famiglia. È presidente della associazione europea delle famiglie monoparentali. Sempre in tema di famiglie, Alfred Niederstätter è invece il presidente dell’associazione «Väter aktiv», che si dedica alla valorizzazione del ruolo dei padri. Quali i problemi più urgenti in provincia? «In questo momento risponderei che c’è una vera crisi legata al costo delle case», così Pöder, «Prezzi troppo alti per l’affitto, prezzi assurdi per acquistare. E nel mondo del lavoro privato c’è il problema delle lavoratrici e lavoratori che vorrebbero restare a casa per accudire i figli nei primi anni di vita: come per i provinciali, servono forme di tutela previdenziale e un sostegno economico». (fr.g.)