La nuova piazza S. Vigilio? Disegnata dagli abitanti

Wi-fi libero, più verde, un’arena e spazi per gli anziani. I lavori partono ad aprile L’assessore: «Il primo esempio in città di realizzazione dei desideri dei residenti»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Il mantra del "percorso partecipato" esce dalla teoria e entra nella pratica.

«Cosa volete che diventi piazza San Vigilio?», aveva chiesto il Comune di Bolzano ai residenti di Oltrisarco due anni fa. E loro avevano risposto: «La vogliamo così». E così è diventata.

Da non luogo a possibile luogo e dunque possibilmente vivibile. I lavori partiranno a aprile e finiranno in estate.

I costi non dovevano superare i 200 mila euro. Non li hanno superati: costerà 197.

Ieri la piazza è stata presentata ai quartieri. Perché dovrà diventare lo snodo tra due rioni, Oltrisarco e Aslago.

E esserlo in prospettiva. Perché poco sopra sorgeranno le nuove case Ipes e tutto dovrà essere collegato.

«Questo è il primo esempio realizzato di collegamento diretto tra i desideri dei cittadini e la loro realizzazione - ha detto ieri alla presentazione Chiara Pasquali, la sacerdotessa del mantra partecipativo - e arriva alla fine di un percorso in cui tutte le esigenze sono state messe in fila e analizzate».

Fino a ieri (o oggi) la piazza non era un gran posto.

Gli abitanti la vivono tra disagio e qualche spaesamento, così preda dell'incuria e dei vandalismi; i giovani ne hanno fatto soprattutto luogo di esibizioni notturne, tra musica e rifiuti. Cosa fare per farla scappare da questa situazione?

«Renderla vivibile», hanno detto gli abitanti nel corso di almeno quattro workshop in cui sono state analizzate soluzioni, messe sul piatto idee e soluzioni urbanistiche.

Un'"arena multifunzionale": saranno tolte le colonne, rifatta l'illuminazione, riattivate le fontane, creato uno spazio wi-fi, una zona per il ballo, una zona d'ombra con tavolini per gli anziani, si partirà subito con la messa in opera di una nuova pavimentazione e sarà costruito un padiglione coperto.

Quest'ultimo punto era stato molto messo in evidenza dalla gente.

Un padiglione (solo questo costerà 48mila euro) significa possibilità di mettere in piedi eventi, concerti, piccole fiere, feste di piazza.

Insomma, la messa in opera di un piccolo calendario. Appuntamenti, serate.

"L'unico modo per far uscire la piazza dal degrado è renderla luogo di vita" avevano sottolineato gli abitanti dei dintorni.

Così è stato.

"Se la si usa solo per attraversarla - osserva l'assessora Pasquali- o per scappar via, qualsiasi lavoro, ogni spesa è inutile: serviva dare alla piazza un ruolo, un compito".

In questo caso quello di aggregare.

Un altro passaggio decisivo sarà la gestione.

Anche in questo caso si tratta di una novità, dopo quella del'"urbanistica partecipata" e non calata dall'altro "come luogo di autocelebrazione delle amministrazioni" come aveva detto la stessa Pasquali all'inizio di questa vicenda. La novità è che la partecipazione diventerà responsabilità. «Chiederò agli abitanti - spiega - l'impegno al mantenimento del decoro della piazza. In sostanza: il destino di questa piccola opera dipende dalle persone».

Quelli stessi, consiglio di quartiere, associazioni, che hanno voluto il progetto così com'è dovranno collaborare alla buone riuscita dell'operazione, garantendo il decoro, organizzando eventi, partecipando a serate. Insomma, fendola definitivamente “loro”.

Dare vita a piazzetta San Vigilio perché la vita non smetta di passare di lì.

«Hanno deciso loro e loro se la prendano in carico», conclude Chiara Pasquali.

Insomma, i quartieri l'hanno disegnata, riempita di desideri, fatta oggetto di soluzioni possibili e ora diventerà la casa di tutti.

All'aperto e a disposizione. Ma dovrà essere gestita come una casa del quartiere, attenti a non farla riprecipitare nel degrado.

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