La pizza la sforna la macchinetta

L’azienda Buttonmeal installa i distributori in Italia e all’estero: inserisci i soldi, mangi la margherita


di Fausto Da Deppo


FALZES. Inserisci le monete nella macchinetta, selezioni il prodotto desiderato e prendi la pizza. Sì, dopo caffè, snack, merendine e panini, anche la margherita si fa strada fra i distributori automatici. E lo fa grazie a due altoatesini di Issengo di Falzes, David Simonetti e Michael Kammerer, che, insieme a un socio irlandese, formano l’azienda Buttonmeal. Appunto, “pasto al bottone”.

Ditta e relativa “scoperta” commerciale hanno preso il volo con l’inizio dell’anno, dopo una gestazione di alcuni mesi. “L’idea è partita da Michael, che a Issengo gestisce un parco avventura - racconta tutto Simonetti, titolare invece di un ristorante - Cercava una macchina per gli snack ed è venuta fuori una ditta emiliana che aveva le attrezzature per distribuire le pizze ma non aveva le... pizze. Abbiamo iniziato a lavorarci su, con in mente il proposito di ottenere un prodotto di qualità. Si sa come avviene in questi casi. Uno vede la macchinetta e pensa: Bello, però chissà che pizza mi esce. Ok, abbiamo raccolto la sfida, per sorprendere con un ottimo prodotto”.

Nella macchina distributrice, la pizza va immessa precotta e deve essere conservata (a circa 30 gradi sottozero). Una volta selezionata dal cliente, passa in un forno, viene cucinata e infine offerta in un cartone, già tagliata, per essere consumata sul posto o portata a casa. “Con il forno freddo - riprende Simonetti - ci vogliono 3 minuti e mezzo, 4 minuti, poi i tempi d’attesa si riducono a 3 e 2 minuti e mezzo”.

Si può avere la margherita a 5 euro o la pizza farcita, che costa 6 euro e prevede combinazioni con speck, mais, prosciutto e funghi. “Gli ingredienti da poter aggiungere li cambiamo”, sottolinea ancora David Simonetti.

Con il tempo le varietà di pizza sfornabili alla macchinetta aumenteranno anche. Intanto, come detto, la prima priorità della Buttonmeal è stata la qualità. Simonetti ci tiene a puntualizzarlo: “Abbiamo fatto mesi di prove. Volevamo essere contenti di quello che andavamo ad offrire. E anche l’azienda che aveva le macchine ci teneva a distribuire pizze non solo comode e veloci, ma anche e soprattutto buone. Insieme, ci siamo da subito concentrati su un prodotto all inclusive, macchina e pizza, uno su misura per l’altro ed entrambi di qualità”. La prima macchina sforna pizze è stata installata in gennaio, al momento ce ne sono nove in Alto Adige (da Brunico a San Candido a Cadipietra), altre tre nel resto d’Italia e tre anche in Irlanda, dove Simonetti lavora da anni con altri due ristoranti e dove c’è l’appoggio del terzo socio. “Ma richieste ci sono già arrivate da Dubai, dal Giappone....” Premesse per un business che si potrà allargare a dimensione planetaria. Anche perché, ed è ciò che conta, i commenti dei clienti (che, oltre che con le monete, possono pagare con carta di credito e via cellulare) sono positivi. Insomma, la Buttonmeal li ha sorpresi.

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