La protesta dei malati: «Ci avete tolto le casse»

Dure critiche all’ospedale da trapiantati, nefropatici e pazienti oncologici «Lo spostamento ai poliambulatori non tiene conto delle necessità dei pazienti»


di Valeria Frangipane


BOLZANO. I malati protestano. «Perchè nessuno pensa a noi? Andiamo a farci curare in day hospital... reparti vari dove sopportiamo terapie anche pesanti e poi andiamo a ritirare le medicine nella farmacia che c’è nell’atrio dell’ospedale. Fino a poche settimane fa accanto avevamo lo sportello per pagare il ticket, ma adesso anche a noi tocca fare la fila ai poliambulatori, dove hanno spostato tutte le casse. Siamo stanchi e malati, molti di noi sono anziani, alcuni in sedia a rotelle... ma perchè ci costringete a giri interminabili? Perchè l’ospedale non ci ha lasciato aperto almeno uno sportello accanto al Cup (Centro unico di prenotazione)? Perchè nessuno ha pensato al percorso che deve fare il paziente?».

Bisogna starli ad ascoltare in silenzio i malati che non hanno alcuna voglia di sentir parlare di spending review e razionalizzazione perchè «a noi le casse spostate ai poliambulatori hanno solo contribuito a rovinare, in parte, la vita».

A parlare sono alcuni dei pazienti ambulatoriali affetti da una serie di patologie gravi e croniche che - dal 2012, come dice la legge - possono ritirare direttamente dalla farmacia dell’ospedale i farmaci necessari per una copertura massima di 60 giorni (ricordiamo che prima di questa data alcune medicine venivano consegnate direttamente al medico in ambulatorio).

Sono pazienti trapiantati, pazienti oncologici, affetti da malattie reumatiche ed ematologiche, pazienti con sclerosi multipla e malati di Alzheimer, pazienti con malatie infettive ed epatiti, pazienti nefropatici (in pre-dialisi e in dialisi), in trattamento presso i centri di salute mentale ed ancora pazienti in disassuefazione da oppiacei. Insomma persone che spesso dopo le terapie faticano a camminare e che avrebbero gradito un percorso preferenziale o quantomeno facilitato.

«La farmacia apre dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17. Ma qui ci hanno complicato l’esistenza perchè ci mandano al piano di sotto a pagare il ticket. Per pochi soldi dobbiamo fare un giro che non finisce più. Ma che senso ha farci mettere in fila con tutti gli altri? Non potevano permetterci lasciarci aperto uno sportello o permetterci di pagare il ticket agli sportelli del Cup? E poi noi spesso veniamo in ospedale la mattina, perchè di mattina abbiamo le cure... e non vi diciamo le file che ci sono. No... questa non è stata proprio una buona mossa». ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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