BOLZANO. «Attendiamo di vedere le carte e conoscere la decisione della giunta provinciale, poi i nostri legali presenteranno le controdeduzioni. Intanto andiamo avanti con i lavori: abbiamo appaltato il primo lotto per 42 milioni di euro, ci sono già le impalcature e siamo partiti con gli scavi. Tutto ciò - sia chiaro - sulla base di una regolare concessione edilizia rilasciataci dal Comune e per la quale abbiamo già pagato 470 mila euro di oneri di urbanizzazione». Così Diego Andolfato, direttore del settore sviluppo di Aspiag, replica alla decisione della giunta provinciale, adottata ieri, di avviare la procedura per l'annullamento della concessione edilizia, rilasciata dal Comune al gruppo austriaco, per la realizzazione di un centro commerciale che sorgerà lì dove oggi c’è il centro logistico, a fianco dell’Interspar. Il progetto prevede la costruzione di un colosso da 100 milioni di euro che si svilupperà su tre livelli, con una superficie commerciale (in senso stretto) di 35 mila metri quadrati, 120 negozi e 2.500 posti auto.

«Ci sono non una, ma la bellezza di 16 sentenze del Tar a nostro favore - dice Andolfato - non potevano non darci la concessione edilizia: non si capisce sinceramente questa persecuzione della pubblica amministrazione nei nostri confronti».

In effetti, a primavera, l’allora commissario straordinario Michele Penta, che si era trovato sulla scrivania la patata bollente, dopo aver esaminato le carte e sentito i legali del Comune, era giunto alla conclusione che il rilascio della concessione per la realizzazione del megastore Aspiag era un “atto dovuto”.

Ma sia l’Unione commercio che i gruppi Podini, proprietario del Twenty , e Tosolini, proprietario del Centrum, hanno presentato ricorso rilevando la mancanza della variazione di destinazione d'uso dell’area all’interno del Puc, da commercio all’ingrosso a commercio al dettaglio.

La giunta provinciale ha deciso ieri sulla base dei pareri espressi dalla commissione natura, paesaggio e sviluppo del territorio e dall'Avvocatura provinciale.

«Entrambi - ha spiegato il presidente Arno Kompatscher - hanno condiviso il rilievo avanzato dai ricorrenti, e abbiamo dunque deciso di avviare la procedura per l'annullamento della concessione. Ciò significa che Aspiag ha ancora la possibilità di presentare le proprie controdeduzioni, e solo in un momento successivo la giunta provinciale sarà chiamata a prendere una decisione definitiva sulla questione». L’iter dovrebbe durare circa 90 giorni e se il verdetto della giunta dovesse essere negativo per la società austriaca, si dovrebbe ripartire da zero con il rischio a quel punto di dover fare i conti con la recente norma di attuazione che vieta la costruzione di centri commerciali in zona produttiva.

Soddisfatto il presidente dell’Unione Walter Amort che commenta così la decisione della giunta provinciale: «La concessione edilizia rilasciata dall’allora commissario di Bolzano Michele Penta non era legittima, perché l’area nella quale sarebbe dovuta sorgere la grande struttura era mancante dei necessari requisiti urbanistici. In particolare – secondo quanto previsto dalle vigenti norme per l’esercizio del commercio al dettaglio nelle zone produttive – è necessaria una variazione del piano urbanistico del Comune, che non è stata fatta. Per questo, come abbiamo più volte sottolineato e presentato con chiarezza nel nostro ricorso contro la concessione edilizia, mancano del tutto le premesse per l’esercizio dell’attività di commercio al dettaglio in quell’area».