La Provincia: mille profughi in arrivo

In crescita i numeri: in un anno sono transitati in Alto Adige 26 mila migranti. Istituito un fondo straordinario


di Alan Conti


BOLZANO. Ne sono passati quasi 26 mila, in 600 sono stati accolti nell'arco di un anno seguendo il programma nazionale, ma nel 2016 questi numeri aumenteranno progressivamente e la provincia di Bolzano dovrà farsi trovare pronta . È questa la radiografia, e le prospettive, che emergono sul tema profughi dalla conferenza di fine anno che l'assessorato provinciale ha utilizzato come bilancio complessivo. Le statistiche, dunque, riflettono un fenomeno gestibile che continua, però, a crescere a vista d'occhio e che necessita di continue correzioni di rotta.

Il primo valore che, a cascata, determina il dato sull'accoglienza è la percentuale che lo Stato ha previsto per l'Alto Adige nella distribuzione dei profughi all'interno del programma ministeriale. La quota rimane stabile allo 0,9% del totale dei richiedenti asilo in Italia. Migranti che nulla c'entrano con quelli a cui viene prestata assistenza alle stazioni di Brennero e Bolzano. Questi ultimi, infatti, sono in transito verso il Nord Europa.

Sono, quindi, 900 in totale i profughi che restano in Alto Adige nel periodo che serve all’espletamento delle pratiche per la richiesta d'asilo. Non tutti sono destinati a rimanere sul territorio: qualcuno, infatti, poi lascia l'Alto Adige. Solo all’inizio del 2015 i richiedenti erano 303: oltre 600 sono arrivati in questi mesi. «Il prossimo anno – spiega l'assessore provinciale competente Martha Stocker – sono destinati ad aumentare visti i flussi migratori». Secondo una prima stima sono attesi almeno un migliaio di migranti. Nel corso dell'anno, comunque, sono state assegnate alla Provincia 1.152 persone delle quote statali: molti, poi, non sono rimasti. L'accoglienza viene organizzata dalla Provincia in 14 differenti strutture e, a breve, si aggiungerà anche l'ex caserma di Appiano. «È un progetto che ci è costato molto, ma speriamo già a metà gennaio di poter aprire la struttura. Si tratta di un edificio capace di ospitare 50 migranti: una risorsa preziosa». A proposito di costi spesso si fa molta confusione su come vengono elargiti i fondi statali e provinciali. Per ogni profugo, infatti, lo Stato liquida 28 euro all'ente locale. Di questi solo 2,5 euro vengono girati in contanti agli stranieri. Laddove i migranti si occupino autonomamente del cibo e dei servizi alla persona questa cifra sale a 8 euro. Il resto serve a coprire tutte le spese legate all’accoglienza. Per quanto riguarda la Provincia, invece, è stato istituito un fondo speciale. «Abbiamo stanziato 200 mila euro. In realtà si tratta più che altro di un'operazione contabile perché non esisteva un vero e proprio capitolo di bilancio per alcune spese come affitti, ristrutturazioni o anche il personale necessario».

La diffusione per Comune dei richiedenti asilo vede Bolzano davanti a tutti con 550 poi Merano con 135 e a seguire Appiano (52), Val di Vizze (44), Tesimo (40), Malles (40), Vandoies (30), Brunico (30), Ortisei (25), Castelrotto (19) e Bressanone (12). L'accoglienza dura, di norma, 15-20 mesi.

Altro fenomeno, come detto, è quello dei profughi in transito che sono in costante crescita. Alla stazione di Brennero sono passate circa 25.900 persone in tutto il 2015 con una media di 75 migranti al giorno. A Bolzano, dove il punto destinato alla prima accoglienza è stato attivato solo a maggio si contano 16.100 passaggi in soli sei mesi e una media di 70 persone. In qualche modo il segnale che il fenomeno sta crescendo con il passare dei mesi.

Oltre al binario dell'accoglienza, però, la Provincia cerca di lavorare anche nella direzione di un maggiore coinvolgimento lavorativo dei richiedenti asilo. Da volontari. «Inizialmente – racconta il direttore di ripartizione Luca Critelli - abbiamo dovuto mettere a punto il sistema di copertura assicurativa e adesso stiamo cominciando ad entrare a regime grazie anche ai vari protocolli. Difficilmente si riuscirà a impiegarli tutti o la maggioranza contemporaneamente». Sempre più pressante, infine, il problema dei profughi costretti a dormire al freddo e vivere nei pressi della stazione. I Verdi ne hanno conteggiati circa 90. «Tutte le istituzioni sono a conoscenza e stanno ragionando per ovviare a questa emergenza che è grave. Non è semplice perché dobbiamo capire di chi si tratta esattamente. Stiamo analizzando le possibili contromisure». Non si esclude l'allestimento di alcuni container.

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