La Rete contro i suicidi: «Bisogna parlarne» 

Pycha: «Ogni anno dalle 50 alle 60 persone si tolgono la vita. Un quarto hanno tra i 15 ed i 30 anni»



BOLZANO. «Ogni anno in Alto Adige dalle 50 alle 60 persone si tolgono la vita. Ed un quarto sono giovani tra i 15 ed i 30 anni. Basta vergognarsi e basta tabù. Parliamone». Roger Pycha - primario del Servizio di Psichiatria nel Comprensorio sanitario di Bressanone - ha partecipato ieri al seminario "Prevenzione tra i giovani dell'Alto Adige" discusso dalla Rete di prevenzione del suicidio in occasione di una conferenza stampa organizzata presso la Casa della Gioventù in via Goethe. Ed ha detto che per affrontare la delicata questione l’Alto Adige deve fare due cose. Punto primo. «La nostra provincia deve dotarsi - come ha fatto l’Austria - di una legge per la prevenzione dei suicidi. Noi affrontiamo una trentina di casi l’anno - dovuti alla depressione e non a patologie psichiatriche - che potrebbero essere evitati. Per questo chiedo con forza una legge provinciale che metta sul piatto le risorse necessarie alla prevenzione». Secondo punto. «L’ho detto e lo ripeto. Servono corsi di Pronto soccorso psichiatrico. Anche gratuiti». Al centro del seminario la tesi di master di Anna Durnwalder, laureata alla Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Innsbruck, che ha presentato i risultati più significativi del lavoro dal quale è emerso come i fattori di rischio più frequentemente identificati siano la mancanza di un rapporto stabile genitori-figli, eventi critici della vita (ad esempio la morte di una persona vicina, violenza, abusi o abusi sessuali), pressioni particolari a scuola, richieste eccessive, bullismo e malattie psichiche. Spesso non è una sola singola causa a provocare un suicidio di un giovane perchè le cause sono molteplici. «Un suicidio viene spesso provocato da diversi condizioni, fattori e/o eventi sfavorevoli». I rappresentanti della Rete di prevenzione del suicidio Guido Osthoff (Caritas), Peter Koler (Forum Prevenzione), Sabine Cagol (Ambulatorio Specialistico per la salute psicosociale nell'età infantile ed evolutiva a Brunico), Marlene Kranebitter (scuola alberghiera provinciale di Brunico), Michael Reiner (Young+Direct) e lo stesso Pycha ricordano che la “Rete” è stata fondata nel 2017 con l'obiettivo comune di ridurre nel lungo periodo il tasso elevato di suicidi in Alto Adige. I propositi, gli obiettivi ed suggerimenti della Rete includono principalmente un miglioramento del lavoro educativo e un impegno di sensibilizzazione (per le malattie mentali, i sintomi patologici, i segnali di avvertimento) ricordando come occorra parlarne, superando un tabù. Non è tacendo che si risolve la questione. Secondo la Rete esistono inoltre una serie di idee e progetti concreti su cui occorre lavorare ulteriormente. Tra queste spiccano la stesura di un piano di prevenzione dei suicidi, maggiori offerte formative ed educative nel campo, il miglioramento del lavoro di rete, l'introduzione di un corso di Pronto soccorso psicologico e la creazione di un apposito sito web. Il luogo dove occorre parlare di più è la scuola.















Altre notizie

Tennis

Sinner torna in campo, nel Principato primo allenamento verso il Roland Garros

Dopo le cure all’anca al J Medical, Il campione di Sesto ha ripreso in mano la racchetta a Montecarlo sotto la supervisione coach Vagnozzi e Cahill. Ma non ha sciolto le riserve sulla sua partecipazione a Parigi (foto Instagram Sinner)

LA SPERANZA Il post di Cahill che fa sperare i tifosi
IL CAMPIONE "A Parigi solo se sarò al 100%"
DOLORE Per il problema all'anca Sinner si affida al centro della Juve
GOSSIP Nuova fiamma per Jannik? Il gossip su Anna Kalinskaya

bolzano

Primo giorno al Lido: con lo "spazio giovani"

Invariate le tariffe. In funzione i due bar, resta chiuso il ristorante. A disposizione i campi di calcetto, basket, beach volley. Andriollo: «C’è un cambio generazionale anche tra gli utenti» (foto DLife)


antonella mattioli

Attualità