«La Sanità sta male, urge terapia d’urto» 

I partiti compatti nel dire che si è perso troppo tempo. «Liste d’attesa, Pronto soccorso, sette ospedali, problemi gravi»



BOLZANO. Sette ospedali per poco più di 500 mila abitanti. Quattro Comprensori. Liste d’attesa infinite. Informatizzazione che non si vede. Cup mai partito. Pronto soccorso allo stremo. Territorio inesistente. Medici ed infermieri che non si trovano. Eccole, le questioni bollenti della Sanità, da porre alla politica in vista delle elezioni del 21 ottobre. Questioni che sono state al centro del Forum organizzato dall’Alto Adige e moderato dal direttore Alberto Faustini. Priorità - alle quali oggi rispondono alcuni candidati - individuate da Elio Fonti, presidente Rete Anziani e Auser, Paola Cappelletti, presidente Ordine delle professioni infermieristiche e Paolo Bernardi, sindacalista Anaao: «Non si può perdere altro tempo, la Sanità è malato grave!». Sette ospedali. «Il sistema continua a mantenere imperterrito 7 ospedali e 4 Comprensori ed a spendere 1 miliardo e 300 mila euro l'anno ma non ce la fa più». Otto Saurer, storico assessore di una sanità che funzionava nel Duemila l'aveva detto "Non ci possiamo più permettere 7 ospedali". Il suo successore, Richard Theiner, rimasto in sella dal 2003 al 2013, ha fatto una "finta" riforma spiegando che avevamo l'Asl unica. Era il 2007, sono passati 11 anni e l'Asl non è ancora unica. Si deve svoltare in fretta».















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