Gli effetti del decreto fiscale sulle liberalizzazioni del governo Monti si abbattono sugli istituti religiosi

La scure Imu su Rainerum e Santa Maria

La nuova tassa comunale riguarderà anche le iniziative commerciali della Chiesa



BOLZANO. Arriva l'Imu sui bar degli oratori e sui negozietti dei santuari, ma anche sulle scuole e i pensionati oltre che sulle cliniche gestite da religiosi. Non basterà più infatti che l'attività non commerciale sia "prevalente" per non pagare la nuova imposta. E in Alto Adige così pagheranno Marienklinik e Martinsbrunn, ma anche Rainerum e Vinzentinum. L'esenzione varrà, a partire dal 2013, solo per i locali nei quali si svolge "in modo esclusivo" attività no-profit. Salvi dunque i luoghi di culto o i locali nei quali si fa solo opera di assistenza, per fare un paio di esempi. Per gli immobili con utilizzazione mista occorrerà distinguere i metri quadrati dove si fanno commercio e guadagni e dove no.

Le novità valgono per gli immobili della Chiesa, ma non solo. Toccheranno, senza distinzioni, anche per quelli di onlus, partiti e sindacati, in pratica di tutti gli enti non commerciali, come si legge nell'emendamento del governo, firmato dal premier Mario Monti, nel quale infatti non si cita mai espressamente la Chiesa cattolica. Ma il nodo, sul quale sono puntati i fari di Bruxelles, è proprio sulla Chiesa. E in Alto Adige quali ricadute avrà questa scelta del governo contenuta nell'emendamento presentato al Senato sul decreto per le liberalizzazioni?

Dal prossimo anno a pagare la nuova tassa comunale saranno chiamate infatti strutture religiose piuttosto importanti in campo educativo e sanitario: dal "Rainerum" gestito dai salesiani, all'istituto dei francescani alla scuola delle Marcelline, tutte scuole frequentatissime di Bolzano, così come il liceo classico "Vinzentinum" di Bressanone. Ma naturalmente nella nuova normativa fiscale ricadranno anche cliniche come la "Marienklinik" di Bolzano e la "Martinsbrunn" di Merano. Per godere dell'esenzione ora bisognerà dunque individuare i locali dedicati "in modo esclusivo" all'attività non commerciale.

Dividere il'territorio' di parrocchie o centri sportivi, per distinguere i metri quadrati dedicati al profit e al no-profit sarà un'operazione dei prossimi mesi. Il governo si dà infatti due mesi di tempo, a partire dalla conversione del decreto legge sulle liberalizzazioni, per mettere a punto, con un decreto del ministro dell'Economia, le norme di dettaglio. Per pagare, dal 2013, servirà l'attivazione della rendita catastale sui locali che danno reddito e poi soprattutto i criteri per la dichiarazione in cui si dovrà indicare su quali locali l'Imu/Ici deve essere pagata e quali no. (o.d.)

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