La sfida a ubriacarsi contagia Bolzano

Il fenomeno dilaga sul web tra gli studenti altoatesini. Il Sert: «Questa moda può trasformarsi in un gioco pericoloso»


di Susanna Petrone


BOLZANO. Alcol, ormai lo sballo corre sul web. Se vieni nominato devi bere tutto d’un fiato una bottiglia di birra, di vino o un liquore e poi puoi nominare a tua volta altri tre amici, sfidandoli a bere almeno tanto quanto te: questo è il mondo di “NekNomination”, la sfida a «chi beve di più». La “nomination” avviene su Youtube o su Facebook. Se si accetta, ci si riprende con il telefonino mentre si beve senza mai mettere giù la bottiglia e una volta finito, si ringrazia e si “invitano” altre tre persone. Tutto questo deve accadere entro 24 ore dalla nomination. Chi non accetta rischia di dover pagare da bere per tutti, regalare una cassa di birra allo sfidante o peggio ancora, di diventare lo zimbello del gruppo. Ma quasi nessuno si sottrae al “rituale” del bere.

Il fenomeno è nato in Australia, ma grazie a internet è sbarcato anche altrove. La provincia di Bolzano, ovviamente, non ne è rimasta immune. Basta infatti controllare la bacheca Facebook di numerosi studenti altoatesini per scoprire che la “sfida” del momento sta dilagando anche tra i più giovani. La nuova “moda” finora è costata la vita a cinque ragazzi. C’è chi ha bevuto una bottiglia di vodka (morendo tre giorni dopo), chi ha mischiato superalcolici e chi, non “soddisfatto”, ha fatto fuori tre bottiglie di scotch in pochi minuti (questo teenager è finito in coma ed è morto dopo qualche giorno). Per fortuna, se così si può dire, al momento a Bolzano ci si “limita” solo ad una bottiglia di birra. Ma quello che spaventa di più genitori ed esperti sono le conseguenze di questo nuovo “gioco”: il volersi mettere in mostra alzando l’asticella sempre di più.

Ecco l’analisi di Elio Dellantonio, primario del Sert (Servizio dipendenze): «Ogni fenomeno o moda giovanile ha dei rischi. Drammatizzare certi comportamenti, però, suscita l’effetto contrario. Quindi non mi sento di condannarlo in modo netto. Probabilmente, per molti rimane uno scherzo o un gioco. Ma sicuramente per alcuni può diventare una cosa molto pericolosa. A questo fenomeno sono legati parecchi pericoli: assumere alcolici in giovanissima età può danneggiare il fisico. L’effetto dell’alcol, negli adolescenti è più tossico che nelle persone adulte. Poi: l’euforia può far perdere il controllo. Alcuni giovani, infatti, si sentiranno spronati ad esagerare e competere, ingerendo più alcol del “dovuto”. E infine c’è l’elemento del gioco d’azzardo: si crede di dimostrare chi è il più forte. Ma non è così. Non si è i più “brillanti”, solo perché si beve una bottiglia di vino». Ma l’esperto è convinto che «proibire, non servirebbe a nulla, perché favorirebbe ancora di più questi comportamenti». E Dellantonio conclude: «Uno degli aspetti più pericolosi è che questo “gioco” può produrre uno stimolo al bere in solitudine, perché chi è connesso tecnologicamente, ha la sensazione di essere in contatto con il mondo, mentre è solo a casa. Per non parlare del fatto che ci si espone al mondo: gli amici, probabilmente, si complimentano con il nominato. Ma si presta il fianco a critiche aspre di bulli e antagonisti».

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