l’assemblea 

La sinistra si unisce: lavoro e diritti civili 

BOLZANO. Una decina di punti irrinunciabili, «che possono cambiare l’Italia» e che possono essere definiti di sinistra. Non è (ancora) tutta la sinistra, ma una parte di essa, che prova a mettersi d’a...



BOLZANO. Una decina di punti irrinunciabili, «che possono cambiare l’Italia» e che possono essere definiti di sinistra. Non è (ancora) tutta la sinistra, ma una parte di essa, che prova a mettersi d’accordo attorno a quelle idee. Alternativi al Pd, «quindi sinistra non centrosinistra». Ieri prima assemblea a Bolzano del movimento che domenica nascerà a Roma da Mdp, Possibile e Sinistra italiana, rappresentati al tavolo del Circolo della stampa da Bruno Firmani, Michal Matejka e Luca Di Biasio. Sinistra significa, dicono, mettere al centro, sanità e scuola pubblica, interventi sul territorio e non grandi opere, diritti civili, lavoro e pensioni che non siano Jobs Act e legge Fornero. Restano fuori dal gruppo, ai poli opposti, Rifondazione comunista e Campo progressista di Pisapia. Una trentina di persone in sala, tra militanti e simpatizzanti di area, dal sindacato alle associazioni, e osservatori, come Marialaura Lorenzini e Corinna Lorenzi (Verdi), Luigi Gallo che lancia quasi una supplica: «Cerco qualcosa alla sinistra del Pd da votare. Una persona come me vive con disperazione lo spostamento a destra dell’Italia». Cornelia Brugger dice: «Si è lasciato campo libero alla destra, bisogna capire cosa succcede». Il deputato Florian Kronbichler sceglie Pisapia ma «non mi arrendo, spero ci uniremo». Nello Ferremi: «Serve una militanza antifascista. Si può dissentire con l’assessora Lorenzini, non usare un linguaggio fascista contro di lei». Questi i delegati per Roma. Michal Matejka, Bruno Firmani, Loredana Motta, Guido Margheri, Elena Farruggia, Alexandra Holzer, Luca Di Biasio, Maurizio Attili, Annamaria Molin, Rosmarie Spornberger, Gilberto Cavalli, Aldo Cama, Salvatore Cavallo. (fr.g.)













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