La società replica: c’erano 10mila tir in direzione nord 

Autobrennero: «L’arteria è quasi al limite e il blocco austriaco ci ha penalizzato» Impossibile realizzare la terza corsia, «per questo accantoniamo i fondi per il BBT»



BOLZANO. Nel giorno della fine dell'emergenza neve («alle ore 13.30 la situazione in A22 si è risolta quando è stata smaltita la colonna di mezzi pesanti verso nord» recita un comunicato della protezione civile provinciale: il residuo del blocco di venerdì) emerge un'altra emergenza, quella strutturale: A22 ammette che l'asse del Brennero va decongestionato.

E che il fronte è quello dei tir. Troppi, troppo insieme, troppo spinti a voler passare solo qui. Dice Carlo Costa, il direttore: «In due anni il traffico dei mezzi pesanti è salito dell'11%. Ma si sono ridotti i giorni in cui circolano: il blocco austriaco fa si che tutto quell'11% in più circoli su soli cinque giorni invece che su sette». E i vertici di Autobrennero per far capire che , se fosse per loro, i tir dovrebbero essere molti di meno, ribadiscono che tutti gli utili «sono indirizzati verso la rotaia, con il tunnel, e non sulla gomma che pure farebbe aumentare i nostri introiti». Il fronte è dunque, finalmente visibile anche ufficialmente: l'A22 non regge oltre. Soprattutto potrebbe non reggere di fronte a eventi straordinari. Perché l'ordinario è già pesante. E la terza corsia da Bolzano al confine è “morfologicamente” impossibile. Quindi: serve un'alternativa. Non solo il treno ma anche un altro asse di penetrazione autostradale. E sempre ieri, è arrivata negli uffici di Trento, la richiesta di Toninelli di fornire la documentazione su quanto avvenuto venerdì: « Sarà consegnata nel più breve tempo possibile». Ma già tante risposte sono state date. Sono le domande a continuare a essere formulate. Eccole riassunte, con le controdeduzioni messe in campo dai vertici A22, dal presidente Olivieri, all'ad, al direttore Carlo Costa.

Gli automobilisti lamentano di essere capitati nell'inferno di neve e code senza sapere nulla di quello che stava accadendo...

Fin dal pomeriggio tutti i display in autostrada e agli ingressi segnalavano code, blocchi e nevicate in atto. Naturalmente non segnalavano “quando” le code si sarebbero smaltite. Quindi molti hanno deciso di rischiare, sperando, come accade spesso, nella fine dell'emergenza. Anche i tirolesi hanno rivelato che i loro avvisi agli automobilisti sono stati ignorati. Oltre il 60% delle telefonate ai nostri centri erano per capire la situazione: che è stata chiarita anche a voce. E tutte le comunicazioni, anche sui social o nei giornali radio, suggerivano di non mettersi in viaggio quel giorno.

Perchè la neve, pur in una arteria montana, ha creato tali disagi?

Ne è caduta in poche ore quanta ne cade in due anni. I mezzi erano tutti in azione ma non hanno potuto operare per i tir di traverso.

Ecco, i tir: quasi nessuno aveva le gomme o le catene invernali e molti correvano in corsia di sorpasso. Perchè A22 non ha impedito loro di entrare in autostrada o di proseguire?

Perchè A22 è un gestore. E il gestore può emettere ordinanze, come quella di avere catene a bordo o il divieto di sorpasso, ma spetta alla polstrada fare i controlli e comminare sanzioni. Ma cosa sarebbe accaduto se si fossero controllati quel giorno migliaia di tir? Code anche a sud. Dunque la risposta è: noi non possiamo impedire a un mezzo di entrare al casello. Come possiamo solo assistere i camion in difficoltà per neve. Al resto ci deve pensare il prefetto e la magistratura.

A22 ha raggiunto il suo limite?

No. Ma i tir sono troppi. E quel giorno sì, si era al limite. Secondo i dati i tir in movimento, venerdì, erano quasi 10mila. Ma anche ieri, giorno dopo il blocco, ne transitavano 7500. Questi sono i numeri. Con un'arteria che, da Bolzano a nord, può avere solo due corsie. È naturale che questa massa diventa emergenziale con la neve e una valanga sulla sede stradale.

La colpa è del blocco austriaco?

È evidente che quel blocco non scoraggia i trasporti ma semplicemente li comprime. E tutte le conseguenze si riversano qui. Tocca al governo porvi rimedio. Nessuna piazzola o parcheggio può ospitare 9mila tir in attesa. E se poi quelli che vogliono fermarsi non riescono a muoversi perché nevica e sono senza catene, l'emergenza esplode. Poi, quella sera, le cause si sono intrecciate: neve, blocco austriaco, tir senza catene, due corsie intasate e motociclisti a terra in più punti. (p.ca.)















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